Il governo incassa la fiducia del Senato sul Job act. Il maxiemendamento dell’esecutivo interamente sostitutivo della legge delega sulla riforma del lavoro sul quale il governo ha ottenuto il via libera da Palazzo Madama con 165 “si”, 111 “no” e 2 astenuti.
Il tutto è avvenuto all’esito di una giornata durissima, caratterizzata da un clima teso. Durante il discorso del ministro Boschi sulla fiducia, urla, proteste e un lungo applauso ironico si sono levati dai banchi del Movimento 5 Stelle: subito dopo la seduta è stata sospesa per la riunione dei capigruppo. Precedentemente l’intervento del ministro Poletti era stato più volte interrotto.
Il governo Renzi, alla fine ha ricevuto il sostegno anche della minoranza Pd. E tuttavia, secondo Maria Cecilia Guerra “il ricorso alla fiducia interrompe il dibattito parlamentare e rappresenta le difficoltà del governo nel permettere un confronto in Parlamento della maggioranza”.
La bagarre nell’Aula del Senato è proseguita a lungo: quando il presidente Pietro Grasso ha messo in votazione le richieste di variazione del calendario, Lega e M5S hanno occupato i banchi del governo. Contro Grasso c’è stato anche un lancio di fogli e libri, tra cui il regolamento del Senato: la seduta nell’Aula del Senato è stata sospesa nuovamente per circa 40 minuti.