Nel solo 2012 l’Italia ha perso oltre 46 miliardi di euro di gettito Iva a causa di mancate riscossioni e violazioni delle norme: un dato record nel quadro dell’Europa a 26 Paesi, con il 16% delle entrate mancanti rispetto agli altri Stati membri. A dimostrarlo ĆØ uno studio finanziato dalla Commissione europea, in un quadro di attivitĆ che mirano a riformare il sistema e a lottare contro frode ed evasione fiscale.
Sono Olanda e Belgio ad avere il divario piĆ¹ basso, con appena il 5% di differenza fra gettito atteso ed entrate effettive, seguiti da Finlandia con il 5% e dal Lussemburgo con il 6%. Fra i gap piĆ¹ importanti, invece, c’ĆØ quello della Romania, con il 44% delle entrate previste, seguita dalla Slovacchia con il 39%, e dalla Lituania con il 36%. In alcuni Paesi, dunque, il divario diminuisce, in altri, invece, continua a crescere: la Grecia ĆØ lo Stato che ha registrato il miglioramento piĆ¹ significativo tra il 2011 e il 2012, anche se rimane una delle nazioni europee con la differenza piĆ¹ elevata, toccando il 33%.
LāItalia, dunque, ĆØ tra i paesi con la piĆ¹ alta evasione dellāIva, allo stesso livello della Grecia: in generale, l’Europa ha perso circa 177 miliardi di gettito solo nel 2012. āIl divario ā ha spiegato Algirdas Semeta, commissario europeo responsabile per la FiscalitĆ ā ĆØ un indicatore di quanto siano efficaci o inefficaci le misure di applicazione ed esecuzione della tassa, allāinterno dellāUnione europea”. Secondo il commissario, i dati pubblicati oggi “mettono in evidenza quanto occorra ancora lavorare sul sistema”.
Gli Stati membri, ha sottolineato il commissario, “non possono permettersi perdite di entrate di questa portata e devono rafforzare la propria azione, adottando misure decisive per recuperare il denaro pubblico”. E’ giunto il momento di cambiare il metodo comunitario: la Commissione, ha precisato Semeta, continua a “sostenere una riforma fondamentale del sistema dellāIva al fine di renderlo piĆ¹ robusto, piĆ¹ efficace e meno soggetto a frodi”.