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ITALICUM, RENZI ACCELERA. ACQUE AGITATE NEL PD

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Era stata la prima riforma promessa da Matteo Renzi appena arrivato a Palazzo Chigi. Ed era anche stato il principale motivo che aveva convinto Giorgio Napolitano ad accettare un secondo mandato al Quirinale. Sull’Italicum si era cucito il Patto del Nazareno tra Pd e Forza Italia. Con questi presupposti si pensava che la legge elettorale fosse solo una mera formalità, invece a oltre un anno dall’insediamento nel nuovo governo continua a restare impantanata, ostaggio delle divisioni del centrosinistra e dell’indietro tutta ordinato da Silvio Berlusconi a Forza Italia.

Per accelerare i tempi ieri la conferenza dei capigruppo della Camera ha calendarizzato per il 27 aprile l’Italicum. Un decisione che agita la minoranza dem, “In gioco è la democrazia” dicono i bersaniani, mentre Pippo Civati parla di possibili scissioni se non verrà cambiato l’impianto.  Di legge elettorale per ora il capo del governo non vuole parlare, lo farà lunedì nella direzione convocata per definire la linea sulle riforme. Il capogruppo Roberto Speranza, a capo di Area riformista, ieri si è recato Palazzo Chigi da Renzi per cercare una mediazione su alcune modifiche al’Italicum e provare a evitare una spaccatura. Ma l’incontro non ha portato novità: la corrente del segretario non intende fare passi indietro: si andrà avanti come da programma.

Per discutere, spiegano, c’è la riunione di lunedì e sono “ingiuste” le parole di chi, come Stefano Fassina, parla di “prova di forza” per mettere la minoranza con le spalle al muro. I deputati della maggioranza Pd concordano che si confermi l’ok all’Italicum senza modifiche. Con buona pace dell’opposizione interna.

Francesco Volpi: