Quello dell’Italia che si sgretola sotto i colpi del del dissesto idrogeologico è un problema vecchio tornato di attualità negli ultimi anni e su cui la politica non ha ancora messo mano in modo risolutivo. Ma qualcosa potrebbe cambiare a breve nei prossimi mesi come ha confermato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. “Dobbiamo colmare il ritardo del passato, rafforzarci e prepararci al futuro – ha spiegato a Unomattina – non è un compito facile, richiede anni di intervento: si deve iniziare oggi per vedere i risultati nel lungo periodo”.
Galletti nel suo intervento ha ricordato che “con il Piano Italia Sicura mettiamo in campo un intervento da sette miliardi in sette anni. Abbiamo innanzitutto semplificato molto il sistema dal punto di vista burocratico: questo ci ha permesso in 6 mesi di aprire già 450 cantieri e incominciare a spendere 700 milioni di euro che c’erano e non venivano spesi perché la burocrazia in qualche modo li fermava”. Il governo sta seguendo una strategia precisa, anche per il reperimento dei mezzi economici e materiali.
“Ci abbiamo messo anche altre risorse e abbiamo incominciato ad aprire i cantieri materialmente – ha sottolineato Galletti -. Abbiamo chiesto a tutte le regioni, facendo un piano veramente molto articolato, le necessità del territorio. Abbiamo fondi di coesione territoriale europei: di questi ne destineremo 5 miliardi al dissesto idrogeologico, cui si aggiungono i soldi che ci sono già, intorno ai 2 miliardi”. Il ministro ha poi chiarito che “non ci sono solo i grandi interventi, ma anche quelli piccoli: che sono importanti anche per l’economia dei territori, perché parliamo di piccole e medie aziende che in quei lavori trovano un polmone economico che in questo momento è utilissimo”