E'stato diffuso oggi dall'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) il rapporto āLivelli di istruzione e ritorni occupazionaliā per lāanno 2018. Nel documento,Ā l'Istituto evidenzia come i livelli di istruzione della popolazione siano in aumento, ma ancora inferiori alla media dei Paesi europei.Ā Secondo i dati raccolti – relativi al 2018 e ai giovani dai 30 ai 34 anniĀ – il tasso di occupazione ĆØ al 56,5% per coloro con al piĆ¹ un titolo secondario inferiore, sale al 69,5% per quelli in possesso di un titolo secondario superiore e raggiunge il 78,4% per i giovani con titolo terziario (i laureati). Il premio occupazionale risulta pari a 13,0 punti nel passaggio tra basso e medio livello di istruzione, a 8,9 punti tra medio e alto.
I neet
Sempre stando ai dati diffusi, si stima che nel 2018 i giovani di 15-29 anni non occupati e non in formazione (i cosiddetti āneetā, acronimo inglese di “not (engaged) in education, employment or training”) siano 2 milioni e 116mila in Italia (23,4%); di questi, il 39,2% cerca attivamente un lavoro, il 30,0% fa parte delle forze di lavoro potenziali mentre il restante 30,8% non cerca un impiego e non sarebbe disponibile a lavorare. āDopo il costante aumento registrato dallāinizio della recessione, la quota di āneetā in Italia ā spiega lāIstat ā ha cominciato a scendere a partire dal 2015, in concomitanza con la ripresa economica (-2,8 punti nellāultimo quadriennio, -0,7 punti nellāultimo anno); tuttavia, il valore resta ancora quattro punti superiore a quello del 2008 (19,3%)” Vale a dire al periodo pre-crisi. “Nonostante il miglioramento degli ultimi anni, la quota di āneetā ĆØ ancora la piĆ¹ elevata tra i Paesi dellāUnione (23,4% contro 12,9% della Ue28). In particolare, nel 2018, lāincidenza dei āneetā ĆØ pari al 24,8% tra i diplomati, al 22,7% tra chi ha al piĆ¹ un titolo secondario inferiore mentre scende al 20,2% tra i laureati”, prosegue Istat. Non ci sono buone notizie neppure sul fronte degli abbandoni scolastici, nonostante lāItalia mostriĀ alcuni progressi. La quota di 18-24enni che posseggono al piĆ¹ un titolo secondario inferiore e sono fuori dal sistema di istruzione e formazione (Early leavers from education and training ā Elet) sale al 14,5% nel 2018 (598mila giovani) dopo la stazionarietĆ del 2017 e il sensibile calo registrato fino al 2016. Le donne, sottolinea l'Istat, sono uno dei dati piĆ¹ interessanti.Ā In Italia, come in Spagna, sono infatti in vantaggio sugli uomini nei livelli di istruzione.Ā Nel nostro Paese, le donne almeno diplomate sono il 63,8% contro il 59,7% degli uomini, ma i tassi di occupazione restano inferiori rispetto alla controparte. Ma, tra i laureati in discipline scientifiche, ĆØ ancora forte lo svantaggio femminile: nel 2018, tra i 30-34enni lāhanno conseguita il 37,8% tra i ragazzi e 17,3% tra le ragazze.