Massimo D’Alema potrebbe essere sentito dai pm della procura Napoli nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la metanizzazione di Ischia, che ha portato ieri all’arresto del sindaco Giuseppe Ferrandino. L’ex premier non è indagato ma i magistrati vogliono vederci chiaro visto che il suo nome e la fondazione “Italiani d’Europa” viene spesso citata nelle conversazioni intercettate di alcune persone coinvolte. In particolare D’Alema sarà sentito per chiarire uno dei punti cruciali dell’indagine: i rapporti che la cooperativa Cpl Concordia ha intessuto con ambienti della politica e della pubblica amministrazione.
Lo scandalo, dunque, si allarga a macchia d’olio e Raffaele Cantone ha chiesto “ufficialmente gli atti al procuratore di Napoli per capire se ci siano appalti che possono essere commissariati”. Per il Pd è un danno d’immagine rilevante in una fase politica che vede il partito diviso anche in vista delle prossime elezioni per la Regione Campania. Sul punto è intervenuto il candidato del centrosinistra Vincenzo De Luca affermando che “chi sbaglia nel Pd è colpevole non una ma tre volte”. Parole con cui l’esponente dem cerca di evitare possibili emorragie di voti. Ma il problema della corruzione, secondo De Luca, non riguarda tanto la costola partenopea del partito ma tutta la Campania, una terra “profondamente segnata dalla criminalità organizzata e da un basso livello di spirito pubblico”.