Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, è stato iscritto nel registro degli indagati dai pm di Agrigento in seguito agli interrogatori svolti, negli uffici della Procura di Roma, dal pm Luigi Patronaggio. Sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio sono le ipotesi di reato contestate al capo del Viminale. Nel registro degli indagati è finito anche un capo di gabinetto del ministro, di cui al momento non è stata resa nota l'identità. Il fascicolo, ora, verrà trasmesso al Tribunale dei ministri di Palermo, in quanto queste contestazioni non possono essere più approfondite dalla magistratura ordinaria, ma devono essere oggetto di valutazione di un tribunale competente per i reati commessi dai ministri nell'esercizio delle loro funzioni.
Salvini: “E' una vergogna”
“Indagano un ministro che difende i confini del Paese. E' una vergogna – ha dichiarato Salvini parlando dalla festa della Lega di Pinzolo – ma non ci fermeranno“. Parlando alla folla, il vicepremier ha inoltre affermato che è “una vergogna essere indagati per difendere gli italiani, serve la riforma della giustizia. Fate più in fretta a smaltire questi processi: non ci si possono mettere tanti anni, non si possono trattenere tanti imprenditori in attesa di giustizia. Faccio affidamento sulle migliaia di giudici per bene e ai magistrati che fanno il loro dovere: buttate fuori le correnti dalle aule e se qualcuno vuole fare politica per il Pd si candidi”.
Toti: “Ora blocco navale Libia”
“C'è chi difende l'Europa che non ci ha mai aiutato a gestire l'immigrazione sulle nostre coste. C'è chi prova a ristabilire un po' di equilibrio e di equità nell'accoglimento dei migranti. e c'è chi ci indaga chi ci prova – ha affermato il presidente della Regione Lombardia, Giovanni Toti, in una nota -. Solidarietà all'amico Salvini. Se esiste un reato di opinione, mi sento indagato con lui. Non resta che una strada di fronte a tutto ciò: il Governo ordini il blocco navale in Libia”.
Meloni: “Atto sovversivo, intervenga il Colle”
Dopo la manifestazione di solidarietà nei confronti di Salvini, anche il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha condannato la decisione dei pm di Agrigento di iscrivere il vicepremier nel registro degli indagati. “Scandaloso e sovversivo indagare un ministro che cerca di fermare l'invasione di clandestini, come chiesto a gran voce dai cittadini italiani nelle ultime elezioni politiche, per costringerlo invece a far sbarcare gli immigrati e anon cambiare nulla. Ancora più scandaloso se si tiene conto che mai nessun magistrato ha pensato di indagare il precedente governo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, pur essendoci tutti i presupposti – ha scritto la Meloni su Facebook – Nessuno creda di potersi porre al di sopra della volontà popolare e di piegare la nostra democrazia alla propria ideologia. Fratelli d'Italia esprime la sua solidarietà a Salvini e chiede al Ministro della Giustizia e al Presidente della Repubblica di intervenire immediatamente per censurare questo gravissimo atto. e ci aspettiamo una parola di sdegno anche da quella parte significativa della magistratura non obnubilata dal furore ideologico”.