Uno scandalo rifiuti scuotere la Campania: corruzione e finanziamento illecito sarebbero le ipotesi di reato alla base di un'inchiesta che esplode in piena campagna elettorale napoletana e nella quale sarebbero coinvolti alcuni esponenti del Centrodestra. Almeno deici gli indagati e numerose le perquisizioni effettuate dalla Polizia di Napoli e dal Servizio corale operativo, avviate anticipando una possibile dispersione di notizie: “La Procura – si legge in una nota -, coadiuvata dalla Squadra mobile e dal Servizio centrale operativo della polizia sta procedendo a perquisizioni e sequestri finalizzati alla doverosa verifica di plurime e articolate acquisizioni informative rivelatrici dell'esistenza di accordi corruttivi diretti al controllo illecito degli appalti pubblici nel delicato settore del trasporto e smaltimento rifiuti in Campania”.
Le perquisizioni
Tra le sedi perquisiste ci sono gli uffici della Sma (società per azioni in house della Regione Campania, specializzata tra le altre cose nel risanamento ambientale) e quelli di un consigliere regionale del partito Fratelli d’Italia, Luciano Passariello, candidato alla Camera e in corsa per il collegio elettorale di Secondigliano: “Le attività di indagine – era scritto ancora nella nota – sono state rese necessarie e indifferibili dalla rilevata gravità del rischio di dispersione probatoria collegato alla annunciata diffusione di notizie e immagini in grado di pregiudicare gravemente le investigazioni sulle gravi ipotesi delittuose fin qui individuate (corruzione aggravata ai sensi dell'articolo 7 1. 203/1991, corruzione, finanziamento illecito di partiti politici). La delicatezza e la complessità dell'attività di indagine in svolgimento impongono di conservare il più stretto riserbo”.
La nota del candidato
Sulla questione si è espresso anche lo stesso Passariello che, in una nota, ha commentato l'avvenuta perquisizione spiegando che sono state prelevate “documentazioni relative a un’inchiesta in atto della Procura di Napoli per fatti che sarebbero risalenti al mese di febbraio 2018 tuttora in corso. Non mi è stata contestata nessuna condotta diretta che si ipotizzi antigiuridica. Risulto coinvolto perché altre persone avrebbero fatto il mio nome. Tutto questo accade a soli 15 giorni dalle elezioni politiche che mi vedono impegnato in prima persona come candidato”. Il candidato prosegue nell'esporre, affermando che “qualcuno può millantare credito ma essere nominato da altre persone in terze conversazioni è cosa ben differente dal commettere reati. Non ho mai incontrato nessuno degli imprenditori a cui fa riferimento la Procura. Sono tranquillo, anzi ho ribadito alle Forze dell’ordine la totale disponibilità a collaborare ed a fornire loro tutto il materiale e le informazioni utili a fare piena luce su questa vicenda. L’auspicio è di essere ascoltato quanto prima dagli inquirenti”.