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In 7 milioni in viaggio per il ponte dell’Immacolata, la maggior parte resterà in Italia

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Per gli italiani il ponte dell’Immacolata sarà un vero e proprio antipasto del Natale. In 7 milioni, circa l’11% della popolazione, si metteranno in viaggio in questi giorni, il 12,9% in più rispetto al 2015. La stragrande maggioranza resterà nel Belpaese, scegliendo soprattutto le località d’arte, grandi e piccole, o le mete montane.

In crescita anche il giro d’affari, pari a 2 miliardi (+25% rispetto a un anno fa). Sono le consuete previsioni di Federalberghi, che con il presidente Bernabò Bocca parla di “segnale positivo”, ma insieme sottolinea la “grande preoccupazione per il rischio tangibile che la crisi di governo e la conclusione anticipata della legislatura azzerino il cronometro delle misure di rilancio del turismo”. Le imprese, fa notare, “attendono da tempo la definizione di alcuni provvedimenti concreti per il rilancio del settore, primi tra tutti quelli in materia di contrasto all’abusivismo ed all’evasione fiscale, sviluppo del mercato (liberalizzazione dei servizi ancillari) e tutela della concorrenza (parity rate). Per non parlare del piano strategico del turismo in corso di approvazione, che si appresta ad essere strangolato nella culla, bissando quanto accaduto con l’analogo piano elaborato nel 2013”.

Come detto le città d’arte maggiori e minori saranno le più frequentate durante il ponte. Il 35% (rispetto al 32% del 2015) di coloro che si muoveranno (pari a 2,4 milioni di italiani) le preferiranno ad altre mete. Il 32% (rispetto al 36% del 2015), pari a 2,2 milioni di italiani, andrà in località montane. Il 10% (rispetto al 12% del 2015), pari a 700 mila italiani, si recherà in località di mare ed un 4% (pari a 290 mila italiani) coglieranno l’occasione per ritemprarsi rispettivamente in località lacuali e termali/benessere.

La casa di parenti o amici sarà la struttura prescelta dal 37% dei viaggiatori (rispetto al 34% del 2015), seguita dal 23% di chi andrà in albergo (rispetto al 25% del 2015) e dal 13% che si recherà in casa di proprietà. I bed & breakfast saranno scelti dal 10% dei viaggiatori, seguiti dagli appartamenti in affitto (5%) e dagli agriturismo (4%). I residence ospiteranno il 3%, i rifugi alpini il 2% e i villaggi turistici l’1%.

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