Di fronte al problema dell’immigrazione ci dovrĆ essere una risposta politica con la “P” maiuscola oppure l’Europa perderĆ la faccia. Lo ha detto Matteo Renzi a Palazzo Medici Riccardi a Firenze in occasione dell’incontro con il primo ministro Maltese Joseph Muscat. “L’Europa che ti ragiona di spread, della tassa, del bilancio, del codice burocratico- ha argomentato il premier- di fronte a una vicenda come quella che stiamo vivendo ĆØĀ un’Europa che non ĆØĀ coerente con la propria storia”. Dalla Commissione europea il presidente del Consiglio si aspetta che “formalizzi le proposte”, “tendenzialmente abbiamo sempre visto nelle parole di Juncker una sensibilitĆ rilevante” che “apprezziamo”, ma rispetto all’Unione europea “non continuiamo a commentare singole proposte: non serve una proposta”, ha auspicato Renzi.
Il fatto ĆØĀ che “non saranno solo gli hotspot (centri di identificazione, registrazione e fotosegnalamento dei migranti con supporto di Ufficio europeo per l’asilo, Frontex ed Europol negli Stati membri, ndr) a salvarci”, anche se, ha sottolineato il presidente del Consiglio, “vanno fatti”, e “non saranno gli spot a salvarci: occorre una strategia complessiva- conclude Renzi- che vuol dire politica estera, andando in quei Paesi, politica economica, dando aiuti economici a condizione che si possa fare un percorso”. Insomma, l’Ue non puĆ² essere “solo regole ed astratte discussioni burocratiche. L’Europa ĆØ in quel tir di Vienna, nelle stive dele nostre navi, ĆØ negli occhi di persone che magariĀ hanno solo bisogno di raggiungerla per lasciarla come quella famiglia che, leggiamo, voleva andare in Canada”. L’Europa deve mostrare il volto umano. Cosa che “non sempre siamo sempre stati in grado di fare, anche seguendo le dichiarazioni dei nostri colleghi”.