Il taser entrerà ufficialmente nelle dotazioni delle forze dell'ordine. Il Regolamento che disciplina l'uso della pistola ad impulsi elettrici per polizia, carabinieri e guardia di finanza sarà approvato oggi in via preliminare dal Consiglio dei ministri. Oggi – con decreto del Presidente della Repubblica che porta anche la firma del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese – saranno dunque introdotte le modifiche al Regolamento del 1991 che stabilisce i “criteri per la determinazione dell'armamento in dotazione all'Amministrazione della pubblica sicurezza e al personale della Polizia di Stato che espleta funzioni di polizia”. Oltre a sfollagente, pistola, fucile, mitragliatore, troverà posto anche la pistola ad impulsi elettrici, una nuova dotazione sollecitata più volte dai sindacati di polizia. Dopo il passaggio al Consiglio di Stato per un parere, il testo tornerà in cdm per via libera definitivo.
Le regole
Il Dipartimento della Pubblica sicurezza ha emesso delle linee guida per l'uso di quella che viene definita “un'arma propria”. La distanza consigliabile per un tiro efficace è dai 3 ai 7 metri. Il taser, è l'indicazione, “va mostrato senza esser impugnato per far desistere il soggetto dalla condotta in atto”. Se il tentativo fallisce si spara il colpo, ma occorre “considerare per quanto possibile il contesto dell'intervento ed i rischi associati con la caduta della persona dopo che la stessa è stata attinta”. Inoltre, si legge nelle linee guida, Bisogna inoltre tener conto della “visibile condizione di vulnerabilità” del soggetto (ad esempio una donna incinta) e fare attenzione all'ambiente circostante per il rischio di incendi, esplosioni o scosse elettriche. La sperimentazione è stata superata positivamente in 12 città e c'è già una quota di agenti abilitati all'uso della pistola elettrica. L'addestramento – curato da formatori qualificati e abilitati dall'azienda produttrice della pistola, modello X2 – è stato svolto presso il Centro nazionale di sperimentazione di Nettuno. Non mancano le voci contrarie, tra cui il Garante dei detenuti, Mauro Palma, che in passato aveva messo in guardia sull'uso della pistola elettrica, a suo parere “giustificato solo in un ambito limitatissimo di casi”.
L'aggressione
La richiesta del Taser da parte dei sindacati delle forze dell'ordine era arrivata lo scorso 15 novembre dopo l'aggressione subita da alcuni agenti durante un controllo alla Stazione di Santa Maria Novella di Firenze. “Vogliamo più protezione, leggi più severe e strumenti più adatti alla difesa come il taser” così il segretario provinciale del Sap di Firenze, Massimo Bartoccini, sull'aggressione che aveva aggiunto “Da tempo continuiamo a chiedere garanzie funzionali e pene esemplari per chi aggredisce gli operatori delle forze dell'ordine. Denunciamo l'impunità di chi se la prende con chi indossa la divisa. Siamo stanchi di chi ritiene che essere aggrediti in servizio sia un dazio obbligatorio da pagare, di chi ci considera carne da macello, di chi festeggia sapendo che un poliziotto è stato ferito, di arrestare dei personaggi che poi saranno scarcerati immediatamente. Inoltre siamo anche scoraggiati dai nostri vertici, che ci vietano di indossare protezioni per la nostra difesa personale, per esempio guanti anti-taglio o giubbotti antiproiettile sottocamicia acquistati con i nostri soldi, quindi non di ordinanza, il bello è che la Polizia non ce li fornisce”. Bartoccini aveva concluso “Operiamo senza regole di ingaggio, senza protocolli operativi e contro un partito dell’antipolizia, vogliamo le telecamere sulle divise e vogliamo avere la dignità di svolgere il servizio per la sicurezza ai cittadini in modo professionale e sicuro. Vogliamo essere rispettati da vivi prima che da morti”. Sugli episodi avvenuti a Firenze era intervenuto anche Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato Fsp Polizia di Stato “Rivolgiamo la massima solidarietà ai quattro poliziotti feriti a Firenze. Ancora altri quattro, che vanno ad aggiungersi agli oltre 4.000 feriti della sola Polizia di Stato dall'inizio dell'anno” che ha poi aggiunto “facciamo i conti con tagli scellerati che hanno messo il comparto in ginocchio togliendo uomini e negando mezzi, veniamo travolti da fiumi di solidarietà agli immancabili funerali di Stato, eppure combattiamo contro mancati investimenti e lacune gravissime che non vengono colmate. Sentiamo inutili elogi e compiacimento per la nostra azione, ma ancora aspettiamo persino un banalissimo taser“. Attesa finita.