Beppe Grillo sceglie la Firenze di Matteo Renzi per il Restitution Day, l’appuntamento con cui il Movimento 5 Stelle restituisce ai cittadini tutte quei soldi a cui gli eletti grillini rinunciano. Il maxi assegno consegnato dal leader politico del M5s ha un valore di 80 milioni di euro. Venti derivano dai parlamentari, mentre 8 dai consiglieri regionali. Il tutto, si legge nel comunicato pubblicato sul blog di Grillo “senza stravolgere 47 articoli della Costituzione o aspettare nuove leggi”. “Mentre i partiti in questi ultimi vent’anni si intascavano oltre 2,5 miliardi di euro in rimborsi elettorali, più maxi stipendi e privilegi, il MoVimento 5 Stelle dalla sua nascita ad oggi ha rinunciato, restituito e donato oltre 80 milioni di euro – recita la nota -. Precisamente: 80.727.585 euro (156,4 miliardi di vecchie lire). Una cifra che aumenta ogni giorno”.
L’iniziativa diventa così il messaggio forte in vista del referendum: non serve una riforma per tagliare i costi della politica, basta la volontà dei partiti. Concetto che Grillo ha ribadito davanti a Palazzo Vecchio, luogo dove è iniziata la carriera dell’attuale premier. “Abbiamo lasciato allo Stato una cifra enorme in stipendi dei parlamentari, è la dimostrazione che si può fare qualcosa senza leggi e leggine per passione e per amore verso il prossimo”.
Il referendum rappresenta un crocevia per il Paese. Se una vittoria del No potrebbe portare alla crisi di governo, un’affermazione del Sì rappresenterebbe la prima grande sconfitta del M5s. Ma secondo Grillo l’esito della consultazione non inciderà sulla vita della sua creatura. “Qualunque sia l’esito – ha spiegato – il Movimento è una realtà che non si può cancellare“. Anche perché, ha aggiunto, “è nato dall’impossibile”.