Ad Ankara, incontro tra il premier Conte e il leader turco Erdogan: entrambi, insieme a Putin, parteciperanno domenica alla conferenza di Berlino: “Lavoriamo per una Libia unita, autonoma, sovrana. Siamo facilitatori della pace“, dice il presidente Conte in Turchia, Paese strategico. Sul tavolo anche la situazione in Siria, sicurezza, migranti, cooperazione bilaterale. “La tregua sarà precaria – chiarisce Conte – se non inserita in uno sforzo internazionale multilaterale”. Di tutto questo si dovrebbe discutere a Berlino il prossimo 19 gennaio. Oggi incontro tra il presidente del Consiglio italiano e il presidente egiziano Al Sisi.
Luigi Di Maio incontra invece il presidente tunisino Saied e ribadisce l'importanza di invitare alla conferenza di Berlino i Paesi vicini alla Libia: “Ora – dice Di Maio – occorre lavorare insieme, dialogare per una soluzione duratura“.
Il dibattito politico italiano prosegue anche su altri temi. Cambiamenti in vista nel Movimento Cinque Stelle che cambia lo statuto sulle restituzioni degli stipendi: in caso di scioglimento anticipato del comitato che gestisce i fondi, i soldi rimasti andranno al fondo per il microcredito e non più alla piattaforma Rousseau. I pentastellati fissano poi le priorità del cronoprogramma: taglio delle tasse e revoca delle concessioni autostradali. Italia viva favorevole alla riforma dell'Irpef proposta dal premier mentre Liberi e Uguali guarda alla sfida lanciata dal segretario dem Zingaretti sul rilancio di un nuovo Pd.
Ministri e partito lavorano ad un patto di legislatura per l'esecutivo e passa in rassegna le diverse ipotesi: sui decreti sicurezza c'è un accordo per cambiarli, il parlamento poi deciderà. Sulle concessioni, si valuterà nel merito. Ai tavoli tematici si parla di scuola, ricerca, transizione verso l’economia verde. Il nostro terreno – sprona Franceschini – è la protezione sociale. L'orizzonte – dice Orlando – è un'alleanza con i Cinque Stelle su obiettivi politici, non velleitari. Aperture non a sinistra, ma alla società. E Guerini avverte: senza smarrire la vocazione riformista.
Salvini attacca duramente la maggioranza che ha abbandonato i lavori della giunta immunità sul caso Gregoretti e relativa autorizzazione a procedere nei confronti del leader leghista: continuano a scappare anche dal giudizio degli italiani, abbiano il coraggio di votare il 20 gennaio, prima delle regionali. Riguardo al dibattito sulla legge elettorale, Salvini dice che il Mattarellum è garanzia di stabilità. Pronti alle barricate contro il proporzionale, scandaloso riproporlo, interviene Fratelli d'Italia. Forza Italia critica il governo bocciando la politica estera dell’esecutivo: puntano a galleggiare, chi vince invece deve governare. L'Italia è bloccata, l'economia ristagna, accusano poi gli azzurri, serve subito un nuovo governo.
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