Matteo Renzi ha concluso la Leopolda rispondendo alle polemiche interne al Pd e alle persone scese in piazza sabato a Roma con la Cgil per protestare contro il Jobs act e contro l’abolizione dell’art.18.
“Siamo qui per dirci tante cose affettuose e caricarci a molla – ha detto il premier– siamo qui per indignarci per le rappresentazioni di noi che fanno fuori, siamo qui per ascoltarci e dialogare”. Renzi, tuttavia, ha preferito non concentrarsi solo sulla kermesse fiorentina, preferendo discutere del lavoro svolto dall’esecutivo. “Poche ciance, siamo al governo non per mantenerci o consolidare noi stessi – ha spiegato- Ci tocca cambiare il Paese perché ce la siamo cercata, la bicicletta ce la siamo cercata. È arrivato il momento di fare sul serio il che non significa smettere di divertirci. L’Italia va cambiata perché è il nostro compito. Dobbiamo restituire al nostro Paese l’orgoglio, la speranza e la dignità di guardare al futuro”.
A conclusione del suo intervento Renzi ha affermato che l’Italia “non è la Bella Addormentata. Ma siamo nella foresta incantata”. In Europa, secondo il capo del governo, “c’è un atteggiamento per cui l’Italia è un problema. Ma io rivendico il diritto dei nostri figli all’Europa. Sono orgoglioso di portare più forte la voce italiana fuori dai confini”. Il presidente del Consiglio si è rivolto anche alla cancelliera tedesca Angela Merkel “Bisogna smetterla di concentrarsi solo sull’austerità- ha evidenziato-. Noi i conti li teniamo in ordine per i nostri figli. Ma vogliamo dire che l’Europa è fatta anche per creare posti di lavoro e occupazione”.