Idispersi potrebbero essere ancora 10 o 20 oltre alle 38 persone su cui stanno facendo l'esame esterno delle salme”. Queste le parole del procuratore di Genova, Francesco Cozzi, ai giornalisti che chiedevano informazioni sulla situazione dei soccorsi fra le macerie del Ponte Morandi. Il bilancio delle vittime è stato rivisto nelle ultime ore a 38 mentre i feriti sono 15, di cui 9 in codice rosso. Al momento è in particolare sotto le macerie del pilastro che sosteneva Ponte Morandi e nella zona della ferrovia, entrambe sull'argine sinistro del fiume Polcevera, che si concentrano i lavori dei Vigili del Fuoco per trovare altri dispersi della tragedia di Genova. Quella passata è stata la seconda notte di ricerche, le squadre Usar e cinofale hanno operato ininterrottamente, ma non sono stati nè individuati nè recuperati altri corpi.
La tempistica per la rimozione delle macerie
Oggi in prefettura, a Genova, è una giornata intensa. Sono arrivati il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio. Con loro in riunione anche il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. “Parleremo di rimozione macerie e viabilità alternativa – ha detto -. C'è una prima tempistica per la rimozione delle macerie fornita dai Vigili del Fuoco ma la definiremo meglio nella riunione di oggi. Parliamo comunque di giorni”.
Gli sfollati
Oltre al dramma dei dispersi, c'è quello degli sfollati, saliti a 664 persone. Gruppi di loro hanno chiesto di poter rientrare nelle abitazioni abbandonate per prendere medicine destinate soprattutto alle persone anziane e effetti personali ma per motivi di sicurezza nessuno potrà rientrare nel proprio appartamento, soprattutto se si trova sotto il moncone del ponte. Il vicepremier Matteo Salvini ha fatto sapere che “le case sotto il ponte saranno abbattute, l'incombenza di quel moncone di ponte è incompatibile con la presenza umana”, ma “entro la fine di quest'anno ridaremo una casa nuova a tutti”. Il ministro ha anche ribadito che “c'è in corso un enorme lavoro tra Comune, Regione e governo per studiare una viabilità alternativa in vista dei rientri. Genova deve avere il diritto di vivere come e più di prima“. Anche il premier Conte ha sottolineato che “non ci dimenticheremo degli sfollati”.
La solidarietà degli ultras
Chi non intende dimenticare affatto quanto è accaduto il 14 agosto è la Curva Nord dello stadio “Marassi”, cuore pulsante del tifo genoano. In un comunicato gli ultras fanno sapere che salteranno la trasferta di domenica sera a Milano per la partita contro il Milan. “Dopo l'ennesima catastrofe che ci ha colpito, piangiamo chi non c'è più e ci preoccupiamo per chi non ha più una casa e per le conseguenze del prossimo futuro di una città che vive da lustri difficoltà importanti. E riteniamo che questo adesso venga prima di una partita di calcio, anche se del nostro amato Grifone. La Superba è piegata, ma ancora una volta risorgerà. Noi saremo sempre al suo fianco”.