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Il ministro Delrio lancia “l’autunno caldo dei cantieri”

Aprire nuovi cantieri entro l’autunno sbloccando una serie di investimenti. E’ l’obiettivo dichiarato del ministro delle infrastrutture Graziano Delrio che ha fatto il punto in un’intervista all’Agi.

I fondi per le ferrovie

“I governi Renzi e Gentiloni hanno messo in campo per gli investimenti una mole di risorse mai viste” sostiene il ministro, secondo cui è giunto il momento “di assegnare velocemente gli appalti per rendere questo Paese economicamente più forte ma anche più vivibile. Delrio ricorda che “per gli investimenti sulla rete ferroviaria italiana siamo passati dai quattro miliardi del triennio 2012-2014 agli oltre 31 miliardi per il triennio 2015-2017. Una mole di risorse enorme fatta di investimenti pubblici ma anche privati che ci siamo impegnati a far partire e che sono arrivati. Nel prossimo autunno mi concentrerò fino alla fine della legislatura per far atterrare fisicamente queste risorse, fare in fretta i bandi di gara per aggiudicarli rapidamente, far partire i cantieri”.

Il futuro di Anas

Nell’agenda ci sono l’emergenza terremoto, l’accelerazione degli investimenti e delle opere del’Anas, il rinnovo delle concessioni autostradali, il piano casa, le metropolitane senza dimenticare che occorre trovare una soluzione per l’Alitalia. “Ora che finalmente abbiamo sbloccato il contratto di programma – spiega Delrio – possiamo concentrarci sulla crescita dell’Anas. Entro l’anno dovremmo arrivare alla fusione con le Ferrovie dello Stato Italiane e occorre accelerare sui progetti. Con il presidente, Gianni Vittorio Armani, stiamo lavorando molto intensamente per rafforzare i progetti in termini di concretezza, perché si traducano al più presto in lavoro e infrastrutture”.

Il piano autostrade

“Per le concessionarie autostradali – osserva il ministro – questo sara’ un autunno molto importante perché finalmente concluderemo tutti i rinnovi delle concessioni con l’aggiornamento dei piani economico-finanziari sbloccando una mole enorme di investimenti che nei mesi precedenti le aziende avevano rinviato in attesa del rinnovo delle concessioni. Con i nuovi contratti dovremmo riuscire a far partire opere importanti come l’Asti-Cuneo, la Valdastico Nord, il nodo di Genova, il passante di Bologna. Tutte opere che valgono diversi miliardi. Alcune sono già state sbloccate, come è il caso della terza corsia delle Autovie Venete, ma ora dobbiamo fare in modo di far partire subito altri cantieri importanti.

Emergenza idrica e metro

“In queste ore sono al ministero per mettere a punto una serie di accordi per rendere efficienti le oltre 100 grandi dighe italiane. Abbiamo finalmente collaudato la diga dell’Alaco costruita in Calabria oltre 20 anni fa e mai entrata pienamente in funzione. E in questi giorni stiamo chiudendo i rapporti di convenzione per le 101 dighe che abbiamo finanziato per oltre 300 milioni per rafforzare la capacità idrica del Paese visto che le dighe lavoravano a un terzo delle loro capacità. Noi vogliamo vedere cantieri aperti con la gente che lavora! Abbiamo già rifinanziato in maniera rilevate, utilizzando il fondo di 42 miliardi dei quali 21 nostri, un altro stralcio del piano per le metropolitane e quindi bisogna andare avanti con Napoli, Milano, Catania, Torino possibilmente accelerando per recuperare lo storico ritardo del nostro Paese”.

Nuovi autobus

Un capitolo rilevante nella politica dei trasporti e della logistica, sottolinea Delrio, è il rinnovo del parco veicoli, in particolare “il rinnovo degli autobus: abbiamo messo in campo qualcosa più di sette miliardi, destinati a diventare dieci, per la sostituzione di tutti gli autobus e i mezzi pubblici, anche navali, in modo da cancellare questa vergogna di vedere in giro autobus euro 0. Vorrei poi ricordare che stanno arrivando i nuovi treni regionali previsti dal contratto di programma con le Ferrovie dello Stato Italiane con un effetto positivo anche in termini di stimolo alla produzione industriale”.

Edilizia popolare

Infine, l’edilizia pubblica: “Andiamo a completare con altri 350 milioni il piano degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp): due anni fa con il Governo Renzi varammo il piano di recupero per 20.000 alloggi e ora finanziamo il recupero degli altri 20.000 recuperando tutti e 40.000 gli alloggi Erp. Vogliamo che questi interventi rendano finalmente agibili questi appartamenti visto che ci sono quasi un milione di famiglie che hanno bisogno di una casa popolare. Abbiamo bisogno di ridare una scossa a questo piano casa anche aumentando le risorse nella nuova finanziaria e occorre estendere il sisma bonus anche agli alloggi Erp finora esclusi”. Delrio ammette tuttavia che la risposta all’emergenza abitativa “dovrebbe essere un piano organico ma lo potrà fare solo il nuovo Governo e credo che sarà una priorità per la nostra azione nei prossimi anni”.

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