“I giovani sono la nostra assoluta priorità. Intendiamo raggiungere un tasso di disoccupazione giovanile che sia almeno la metà di quello attuale”. E’ quanto afferma il Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, nel suo intervento al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, interpellato sulla prossima legge di bilancio. “In questi due anni – aggiunge – il tasso di disoccupazione giovanile è calato di circa il 10% ma dobbiamo fare molto di più. Il Paese sta ripartendo ma abbiamo bisogno di provvedimenti importanti come quelli per il terremoto, la più grande opera per la prevenzione, 3,5 miliardi l’anno per riparare il dissesto idrogeologico. Abbiamo scelto di prevenire oltre che curare“.
Terremoto, ci sono i segni di una buona ricostruzione
Poi, facendo il punto sulla situazione circa la ricostruzione delle zone terremotate, ad un anno dal sisma che scosse il Centro Italia, Delrio afferma: “Oggi Errani e la Presidenza consegneranno i risultati del lavoro”. E sulle azioni del Governo sottolinea: “Posso dire che il Governo ogni giorno è stato vicino alle popolazioni terremotate con l’impegno a ricostruire e a essere presenti”. “Questi episodi – spiega – sono stati di una gravità senza precedenti. Il terremoto di ottobre, il più forte mai registrato, seguito da uno in agosto molto grave. L’impegno è stato grandissimo su un cratere molto esteso. Ma credo che i primi segni di una buona ricostruzione partita ci siano. Oggi verranno indicati. Lavoreremo e lo faremo ogni giorno con impegno sempre maggiore”.
Lotta all’abusivismo
Infine, in merito alla ricostruzione, Delrio afferma: “Bisogna procedere alle demolizioni degli immobili costruiti illegalmente“, aggiungendo: “La fragilità del nostro Paese dipende dal fatto che si sia costruito troppo, male e illegalmente. Bisogna demolire gli immobili illegali; si possono individuare delle priorità tra quelli da demolire prima e quelli che devono esserlo poi ma non si può rinunciare al fatto che la legge vada rispettata“. Il ministro fa notare che “dobbiamo far rispettare le regole che abbiamo e non crearne di nuove. Le regole devono essere poche, ma devono essere fatte rispettare“.