Tornano a crescere nel 2014, dopo sette anni di calo, le compravendite immobiliari, che hanno recuperato l’1,6%, e i mutui, saliti del 9,2%. Lo ha rilevato l’Istat confermando i segnali di ripresa del mattone gia’ arrivati dall’Agenzia delle Entrate. Nei valori c’è una leggera differenza (per le Entrate l’aumento delle transazioni e’ dell’1,8%) a causa delle diverse modalità di conteggio dei dati notarili. Il mercato così è ripartito ma ha ancora volumi quasi dimezzati rispetto a prima della crisi. L’istituto di statistica ha sottolineato che, se prendiamo il 2006 come anno base uguale a 100, nel 2013 l’indice si è fermato a quota 52,6 per poi risalire, nel 2014, a 53,4.
La contrazione ha colpito sia il settore abitativo sia quello economico che si sono attestati, rispettivamente, a 53,6 e 54,2 nel 2014. Anche per la firma di mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni con ipoteca la flessione e’ stata ”costante e marcata” tra il 2006 e 2013 e solo in parte compensata dai ”significativi segnali di ripresa” del 2014. Ponendo sempre il 2006 come anno base, l’indice ha toccato quota 44 nel 2013 e ha recuperato fino a 48,1 nel 2014. Tornando ai dati sulle compravendite, all’inversione di tendenza hanno contribuito i primi due trimestri dell’anno e il quarto, che ha visto un aumento degli scambi del +4,9% rispetto allo stesso trimestre del 2013. La svolta è stata più netta per gli immobili economici (+3,2%) rispetto alle abitazioni, che sono cresciute dell’1,6%. Quanto alle diverse aree geografiche, nel Centro Italia e nel Nord-Est ci sono stati incrementi degli scambi di abitazioni superiori alla media, mentre sono risultate ancora in calo le Isole (-1,5%) e il Sud (-0,1%).