Milleduecentocinquanta chilometri è la distanza che intercorre tra le città di Milano e Reggio Calabria. Un treno a levitazione magnetica potrebbe percorrere questa distanza in più di un'ora. Per questo, l'annuncio della possibile realizzazione di due tratte in Italia è visto con entusiasmo. La società deputata alla realizzazione del progetto si chiama Hyperloop Trasportation Tecnologies (Hyperloop TT), vanta un team di 800 dipendenti con sede a Los Angeles ed ha avviato uno studio di fattibilità per due linee nel Bel Paese. Per ora il progetto resta top secret, ma oggi è previsto un incontro tra i due partner.
Treno o capsula?
L'annuncio è stato dato da Bibop Gresta, co-fondatore e presidente di Hyperloop TT, attualmente in Italia per incontrare investitori tra Rimini e Milano: “Al momento non posso dare dettagli sui percorsi – ha dichiarato al Sole 24ORE il manager originario di Terni – ma si tratta di due corridoi molto interessanti perché i nostri potenziali partner hanno già il diritto di passo acquisito”. Sembra, dunque, che lo studio di fattibilità sia l'anticamera di un progetto ben definito. Il treno a lievitiazione magnetica passiva non è un convoglio tradizionale: si tratta di una capsula in carbonio che, con l'ausilio di un tunnel interrato, riesce a raggiungere fino a 1.223 km/h senza consumare suolo: “Si potrebbe andare da Milano a Bologna in soli nove minuti” ha detto Gresta. Eppure, la velocità non è tra gli obiettivi della società californiana; l'ambizione dell'azienda sta, soprattutto, nella cosiddetta “efficienza energetica” perché, con tale velocità, un veicolo produce energia cinetica in una quantità tale da permettere il suo “accumulo” proprio nei momenti di frenata. In questo modo, si potrebbe avere la possibilità di un veicolo eco-sostenibile, la cui energia potrebbe essere adirittura rivenduta.
Costi quasi dimezzati
Un ulteriore punto a vantaggio della linea Hyperloop TT riguarda i costi. Secondo le stime dell'azienda, un linea “ferroviaria” di questo tipo richiede un terzo dei costi di investimento rispetto a una linea ad alta velocità. Per i più scettici, basta attendere la tratta commerciale presto inaugurata ad Abu Dhabi. La società rende noti lavori anche in Brasile, Stati Uniti, Francia, Cina, India, Korea, Indonesia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ucraina e Germania. L'Italia potrebbe, dunque, essere il quinto Paese dell'Unione europea a scommettere sulle velocità “supersoniche”.