Il “muro di gomma” di Ustica – per usare un'espressione tratta dal titolo del film di Marco Risi del 1991 – potrebbe essere stato forato dalle dichiarazioni di Brian Sandlin, ex militare della marina militare Usa, a oltre trentasette anni da quella strage che costò la vita a ottantuno persone che viaggiavano su un Dc-9 partito da Bologna e diretto a Palermo.
Aereo colpito dagli statunitensi
Il militare, che quel 27 giugno 1980 si trovava nella plancia di comando della portaerei Saratoga, proprio sotto la verticale di quella battaglia aerea che in molti hanno negato di essere mai avvenuta.
Il DC-9 sarebbe stato colpito per errore. A 37 anni dalla strage di Ustica parla per la prima volta Brian Sandlin, ex militare della US Navy, che la sera dell'esplosione del volo diretto a Palermo, il 27 giugno 1980, si trovava nella plancia di comando della portaerei Saratoga, afferma che quella sera ci fu una battaglia aerea. “Ci hanno detto che avevamo abbattuto due Mig libici“, afferma.
Le rivelazioni e il ruolo della Cia
La testimonianza è stata rilasciata al programma di La7 Atlantide, e smentisce la versione ufficiale di Washington a proposito del ruolo del mezzo statunitense presente in mare. Sandlin ha raccontato che sarebbe stato impossibile, come invece fu riferito dal Pentagono, che una portaerei di quella grandezza potesse spegnere i radar per non interferire con le televisioni italiane. E che il velivolo a quel punto si sarebbe potuto trovare sulla linea di fuoco di un combattimento tra americani e libici. “La Us Navy ci aveva detto che avevamo battuto due Mig libici. Era quella la ragione per la quale siamo salpati: mettere alla prova la Libia”.
Dopo la strage, nella plancia – prosegue il militare – “c'era un silenzio assoluto. Non era consentito parlare, non potevamo neppure berci una tazza di caffè o fumare. Gli ufficiali si comportavano in modo professionale ma parlavano poco”. L'ex marine rivela che avrebbe trovato il coraggio di parlare soltanto oggi, perché convinto che la Cia non “possa mordere ancora”.
I processi
Nel primo processo per la strage “gli autori sono ignoti”. Nel procedimento per i depistaggi vengono assolti tutti i generali dell'Aereonautica militare. Il 28 gennaio 2013, in sede civile, la Cassazione afferma che l'aereo venne abbattuto da un missile e condanna lo Stato al risarcimento delle famiglie delle vittime.