Tre lauree (Filosofia, Economia e Giurisprudenza) e una vita trascorsa nel mondo dell'industria, con doti unanimemente riconsociute come dirigente, tra lungimiranza nella programmazione aziendale e la capacità d'intervento che ha consentito al marchio Fiat di risollevarsi da uno dei più bui periodi della sua storia. Così, a poche ore dalla sua morte, viene ricordato l'ex ad di Fca e presidente di Ferrari, Sergio Marchionne, deceduto presso l'ospedale di Zurigo dove si trovava da alcuni giorni per impreviste complicazioni a seguito di un intervento chirurgico alla spalla. Marchionne lascia un'azienda profondamente rinnovata, che ha accettato la sfida di aprirsi a una politica di interscambio e interazione con altri brand. Una mission tutt'altro che semplice, non priva di rischi né di posizioni discordi ma che, alla fine, ha contribuito a salvare il marchio Fiat e a rilanciarlo fra i maggiori a livello internazionale. E il mondo dell'imprenditoria italiana si stringe, ora, attorno alla famiglia di colui che è stato considerato l'uomo simbolo di questo rinnovamento.
Il ricordo del Paese
“E' accaduto, purtroppo, quello che temevamo. Sergio, l'uomo e l'amico, se n'è andato”. Così John Elkann, neopresidente di Fca che, già nei giorni scorsi, aveva inviato una sentita lettera ai dipendenti invitandoli a proseguire il lavoro intrapreso da Sergio: “Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell'esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore. Io e la mia famiglia gli saremo per sempre riconoscenti per quello che ha fatto e siamo vicini a Manuela e ai figli Alessio e Tyler. Rinnovo l'invito a rispettare la privacy della famiglia di Sergio”. Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare il dirigente descrivendolo come un uomo la cui visione “ha sempre provato a guardare oltre l'orizzonte e immaginare come l'innovazione e la qualità potessero dare maggiore forza nel percorso futuro. Marchionne ha saputo testimoniare con la sua guida tutto questo, mostrando al mondo le capacità e la creatività delle realtà manifatturiere del nostro Paese”. E ancora, il premier Giuseppe Conte: “Esprimo il cordoglio mio e di tutto il governo per la scomparsa di Sergio Marchionne. Le mie sentite condoglianze alla sua famiglia e a tutti i suoi cari”.
L'ex ad di Fca è stato ricordato anche dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, secondo il quale Marchionne “ha fatto tanto e avrebbe potuto fare ancora molto”, non mancando di rivolgere un pensiero ai suoi familiari. Anche l'ex premier ed economista, Romano Prodi, lo celebra: “La sua morte ci priva di un interlocutore di grande capacità tecnica e di raffinata intelligenza politica. Ricordo l'empatia immediata che le sue lezioni suscitavano negli studenti della Brown University e l'attenzione che sapeva catturare con il suo atteggiamento diretto e coinvolgente. A questo si associavano in lui rigore, grande spirito di volontà e una straordinaria capacità di lavoro con cui ha saputo affrontare la sfida, non facile, dell'industria automobilistica”. Per l'ex premier Matteo Renzi, Marchionne è stato un uomo che ha profondamente rinnovato l'industria italiana, affermando di provare disgsto “per chi ancora oggi ha insultato sui social un uomo che stava morendo. Un abbraccio affettuoso alla famiglia di Sergio Marchionne. La terra gli sia lieve”.
Anche il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha voluto ricordare Marchionne: “Caro Sergio, grazie per il prezioso contributo che hai dato per una nuova politica industriale europea. Grande manager, riposa in pace. Che il Signore ti accompagni”. E con lui l'ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni: “Marchionne, grazie per il lavoro, la fatica, i risultati. E per l’orgoglio italiano portato nel mondo”. Per il segretario del Pd, Maurizio Martina, con la scomparsa del manager “il Paese perde una personalità coraggiosa e instancabile che ha lavorato con passione e tenacia per l'Italia nel mondo”. Sulla stessa linea anche il Movimento 5 stelle che, in una nota dei capigruppo D'Uva e Patuanelli, manifesta “rispetto per il ruolo che Marchionne ha avuto in questi anni di indubbio protagonismo sulla scena economica internazionale”.