Il Consiglio di Stato dice 'si' al taglio dei vitalizi. Il parere dell'organo era stato richiesto dal Senato insieme alla convocazione di un'audizione con il presidente dell'Inps, Tito Boeri. Palazzo Madama aveva voluto prendere tempo rispetto all'accelerazione impressa dal presidente Fico al percorso del provvedimento nei lavori della Camera dei Deputati. Il Consiglio di presidenza aveva così richiesto un approfondimento giuridico dei giudici di piazza Capo di Ferro.
Il responso
Parere che è arrivato oggi e dà il via libera alla sforbiciata a condizione che siano fatti nel rispetto del regolamento del Senato e dei principi della Corte Costituzionale di proporzionalità e razionalità. Per la Commissione speciale del Consiglio di Stato, “è possibile incidere sulle situazioni sostanziali poste dalla normativa precedente quando la nuova disciplina sia razionale e non arbitraria, non pregiudichi in modo irragionevole la situazione oggetto dell'intervento”. Il Senato aveva voluto rivendicare la sua autonomia rispetto alla Camera richiedendo maggiori approfondimenti sulle eventuali ricadute giuridiche del provvedimento. La richiesta del parere avanzata da Palazzo Madama aveva creato qualche malumore nel Movimento 5 Stelle. Si temeva, infatti, che la presidente Casellati volesse rallentare l'iter per il ricalcolo del privilegio degli ex parlamentari. Gli approfondimenti richiesti dal Senato hanno rallentato i tempi rispetto a quanto successo a Montecitorio dove la delibera sul taglio dei vitalizi era già stata approvata a fine giugno. La Commissione speciale del Consiglio di Stato dà quindi il via libera alla sforbiciata che ha visto gli ex parlamentari sul piede di guerra.
Proteste degli ex parlamentari
Le associazioni di ex parlamentari avevano tirato in ballo anche un problema di costituzionalità sostenendo che il provvedimento andasse a toccare diritti acquisiti che non si possono cancellare. L'eventuale adeguamento del Senato a quanto già votato dalla Camera dei Deputati renderà la normativa meno esposta ai ricorsi. Importante poi, nel parere del Consiglio di Stato, che venga esclusa la responsabilità dei membri dell'Ufficio di Presidenza che dovranno approvare il ricalcolo.