Sergio Mattarella non guarderà la bozza dell'accordo di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega ma solo il testo finale. Lo hanno riferito fonti interne al Quirinale a quanti chiedevano se al Colle fosse giunta, lunedì scorso, una parte del “contratto” in corso di stesura.
Al lavoro
Prosegue, dunque, il lavoro degli esponenti dei due partiti per arrivare a dama e presentare il programma al capo dello Stato. “Entro oggi – ha detto Matteo Salvini – ci riaggiorniamo e vediamo se riusciamo a chiudere. Poi passeremo ai nomi. Abbiamo fatto bei passi avanti”. Il leader del Carroccio ha confermato la sua disponibilità a fare “un passo a lato” perché “Matteo Salvini non sarà mai d'ostacolo alla nascita del governo”. “Non vado a fare il ministro – ha aggiunto – per il gusto di farlo, vado al governo solo se c'è un programma firmato nero su bianco, con i tempi, fissati, pezzo per pezzo”. Poi però ha puntualizzato: “Nel contratto c'è la difesa dei confini e credo che un ministro della Lega farà da garante”. In un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, Salvini ha poi lanciato una stoccata a Bruxelles: “Guarda caso appena abbiamo fatto l'ipotesi di un governo M5s-Lega cominciano le fibrillazioni, vedo una certa paura da parte di alcuni eurocrati ma non mi spaventano”.
Di Maio
Luigi Di Maio ha confermato che “il tavolo sta andando molto bene. Si è a una rilettura tecnica conclusiva, poi io e Salvini dovremo dirimere alcune questioni. Non è un contratto già esaustivo, però abbiamo messo su gran parte del lavoro.e ora dobbiamo riferire alcune cose”. Sinora, ha spiegato, “abbiamo portato a casa risultati incredibili: l'acqua pubblica, il reddito di cittadinanza, il taglio ai costi della politica, la riduzione del numero dei parlamentari e interventi importantissimi che riguardano il gioco d'azzardo. Sono orgoglioso di questi risultati”, ha aggiunto. “Sui tempi”, ha sottolineato, “non mi sbilancio perché non è finita”. In un eventuale governo a guida Lega-M5s, ha detto Di Maio “tutti i nomi saranno politici perché saranno scelti da due forze politiche e non calati dall'alto”