Le polemiche sono alle spalle, il Centrodestra si ricompatta e al Colle ci va tutto insieme: “Alle prossime consultazioni andremo con Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi”. Lo aveva proposto in mattinata il leader del Carroccio, nel corso di un'intervista al Tg1, e lo ha ribadito anche l'ex premier, propenso a mettere una pietra sopra a quanto è stato e a seguire la linea che, a ben vedere, era stata già proposta da Giorgia Meloni dopo il suo turno di consultazioni. E la leader di Fratelli d'Italia è stata la prima a mostrare apprezzamento: “Ringrazio Salvini – ha detto – per aver accettato la proposta di FdI: presentarsi insieme agli alleati alle prossime consultazioni con il Presidente Mattarella. La coalizione di Centrodestra ha vinto le elezioni. Dunque se si intende rispettare la volontà popolare spetta al centrodestra l'incarico di formare il governo”.
M5s: “Salvini deve scegliere”
Il tris che bene aveva fatto alle elezioni del 4 marzo, risultando la prima coalizione per gradimento popolare, torna dunque compatto e suscita, inevitabilmente, l'irritazione del Movimento 5 stelle e del suo leader, Luigi Di Maio, ora di nuovo di fronte alla prospettiva di trovarsi davanti a un avversario di spessore dopo aver accarezzato l'ipotesi di un'intesa con la Lega, non mancando di farlo notare: “Salvini deve scegliere tra il cambiamento e il riportare indietro l'Italia con Berlusconi”. I vertici pentastellati vedono nella delegazione unica, infatti, “una mossa con cui oggi Salvini ha messo se stesso e tutto il Centrodestra all'angolo”. Il segretario del Carroccio infatti, dopo aver lasciato intendere una possibilità di accordo con Di Maio nonostante gli screzi pre-consultazioni, ha deciso che seguire la linea del Centrodestra unificato nella seconda tranche di salite al Colle sia la soluzione migliore per giungere a un Governo e scongiurare l'ipotesi voto.
Chiusura Pd
Nel frattempo, mentre Meloni apre alla possibilità di un esecutivo a guida M5s-Centrodestra, sul lato pentastellato la chiusura a Forza Italia e a Berlusconi continua a essere netta pur se, al momento, appare evidente che qualora il capo politico Di Maio voglia perseguire ancora la strada dell'intesa col Carroccio, dovrà fare i conti anche con FdI e con gli stessi Azzurri. Da valutare anche la posizione del Pd: Martina frena su possibili alleanze, spiegando che “noi non ci prestiamo a questi giochetti” e che “chi tenta di dividere il Pd non ci riuscirà”. Ancora più netta la replica di Graziano Delrio alla possibile intesa dem-M5s: “Non abbiamo la stessa idea di Paese. Sarebbe trasformismo”. Il che equivale a una chiusura.