In Italia i giovani sono una delle categorie che ha sofferto e continua a soffrire di più sul mercato del lavoro.
I dati Istat
Dal 2015 ad oggi gli ultimi dati Istat hanno evidenziato un calo della disoccupazione giovanile, passata dall'oltre il 40% del 2015 all'attuale 32,7%. Un dato che ha del positivo, ma che è comunque ancora troppo alto. Lo confermano i dati – sempre Istat – sulle assunzioni tra 2015 e 2017, dai quali emerge che le assunzioni dei giovani sono in crescita, ma con contratti a termine e retribuzioni più basse rispetto alla media in Europa.
Tempo determinato
I contratti stipulati nel triennio 2015-2017 rispecchiano l'andamento del mercato: un calo delle assunzioni a tempo indeterminato che si bilancia alla crescita di quelle a termine. Il risultato sono 44.278 rapporti permanenti in meno rispetto ai tre anni precedenti.
Forbice retributiva
L’instabilità pesa particolarmente anche in busta paga. Secondo i dati di Willis Tower Watson, una società di consulenza, un giovane assunto come entry level dopo la laurea magistrale in Germania guadagna in media 37mila euro lordi all’anno: circa 11mila euro in più rispetto ai 25-34enni italiani.
Confrontandoci con gli altri Paesi Ue, la forbice si allarga a oltre 6.500 euro lordi: dai circa 25.600 euro lordi che si guadagnano in Italia ai 32.214 euro nella media dei laureati magistrali tra Francia, Irlanda, Olanda, Regno Unito, Spagna e Svezia. L'Italia, dunque, è ancora “fanalino di coda”.