“Siamo orgogliosi dei nostri soccorritori, sono cittadini italiani esemplari: forte e unanime deve essere il sentimento di riconoscenza per le 11mila persone intervenute che si prodigano per salvare vite”. Lo ha detto Paolo Gentiloni durante l’informativa al Senato sulla tragedia dell’hotel Rigopiano. Aprendo il suo intervento il premier ha esortato l’Aula a manifestare un “unanime e forte sentimento di cordoglio per le 23 vittime (ora sono salite a 25 ndr)”. Nelle menti di tutti rimarranno impresse, ha aggiunto, “le immagini dei lutti ma anche quelle delle vite salvate, dello Stato che mobilita tutte le proprie energie e arriva in mezzo alla tormenta con sci e pelli di foca”.
Il capo del governo ha sottolineato che nell’emergenza è stato messo in atto “ogni sforzo possibile dal punto di vista umano, organizzativo, tecnico per cercare di salvare i dispersi. Davanti alla concatenazione degli eventi in una crisi senza precedenti il dispiegamento delle forze, coordinate dalla Protezione Civile, è stato molto rilevante: dalle 4-5mila persone del 16-17 gennaio alle oltre 11 mila impegnate ieri e questo per raggiungere le frazioni isolate e soccorrere le persone in difficoltà con 3581 interventi di soccorso via terra e 32 elicotteri con oltre 300 missioni. A Rigopiano sono state dispiegate 200 persone il massimo possibile”.
Nel momento di picco della crisi, il 19 gennaio, “le utenze non allacciate hanno raggiunto il numero considerevole di 177 mila, oggi ne sono rimaste solo alcune alcune centinaia nel teramano. E’ giusto a livello di governo verificare in questa dinamica quanto abbiano inciso le circostanze eccezionali e quanto ciò abbia messo in luce problemi più generali di manutenzione. Se ci sono stati ritardi e responsabilità saranno le inchieste a chiarire. Il governo non teme la verità che serve a fare meglio e non ad avvelenare i pozzi”.
Ma al di la dei singoli errori, ha proseguito, “abbiamo mostrato una capacità di reazione del sistema all’altezza di un grande Paese, non a caso abbiamo un sistema di Protezione civile all’avanguardia: non è di destra o sinistra, di questo o quel governo, è un patrimonio italiano che dobbiamo tenerci stretto. La prossima settimana vareremo un decreto. Nessuno immagini che sia un ritorno all’indietro, sarà un passo avanti e molto mirato nei suoi obiettivi”.
Il bilancio, intanto, è salito a 25 morti. Proseguono le operazioni per il recupero delle 4 persone che ancora risultano disperse. Le possibilità di trovarle vive sono ormai ridotte a un lumicino. Non ce l’ha fatta Stefano Feniello, il 28enne originario di Valva (Salerno). Il suo corpo privo di vita è stato estratto dalle macerie. “E’ una notizia che non avrei mai voluto ricevere – ha detto il sindaco Vito Falcone – eravamo consci che con il passare dei giorni le possibilità di ritrovarlo in vita diminuivano sempre più, ma la speranza di un miracolo c’è sempre stata. Purtroppo non abbiamo potuto festeggiare il suo ritorno a Valva”.