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Grillo: “Togliere poteri al Colle”, è polemica

Un capo dello Stato che nomina 5 senatori a vita, presiede il Csm, è a capo delle forze armate, non è più in sintonia col nostro modo di pensare”. Dal palco del Circo Massimo, chiudendo la kermesse “Italia 5 Stelle”, Beppe Grillo auspica una riforma della figura del presidente della Repubblica. “Bisognerebbe togliergli i poteri” dice il garante pentastellato.

Reazioni

Parole che accendono la polemica, con le opposizioni sugli scudi. Il primo a replicare è il segretario del Pd, Maurizio Martina. “Il comico miliardario prenda in giro chi vuole – commenta – non c'è alcun problema a farsi due risate al circo di domenica, ma lasci stare la Costituzione e il ruolo di garanzia del Quirinale. Il Capo dello Stato non si tocca caro Grillo”. Secondo il verde Angelo Bonelli “sul palco di Italia 5 stelle con Grillo abbiamo assistito alla fiera degli insulti indirizzati al presidente francese Macron fino al Capo dello stato. Grillo afferma che bisogna togliere poteri al presidente della Repubblica perché non coincidono con il loro modo di pensare. Grillo immagina e sogna una riforma costituzionale che trasferisca i poteri alla Casaleggio?”. E poi ancora Loredana De Petris (Liberi e Uguali). “L'attacco di Grillo alla presidenza della Repubblica è estremamente inquietante e pericoloso – ha sottolineato – . Il fondatore dell'M5s indica chiaramente, rivolto al suo popolo in occasione particolarmente rilevante, l'arrembaggio a uno dei cardini della Costituzione come obiettivo. Il ruolo della presidenza della Repubblica è essenziale nell'equilibrio della nostra architettura costituzionale e va rigorosamente salvaguardato. Ed è particolarmente irresponsabile metterlo in discussione in un momento difficile e pieno di rischi come questo”. Per il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini, “Gli attacchi sguaiati di Grillo alla presidenza della Repubblica dimostrano ancora una volta la natura primordiale eversiva del Movimento 5 Stelle. Stanno al governo ma sognano di sovvertire le regole democratiche e incostituzionali del nostro Paese. Irresponsabili al potere“. Per Mara Carfagna (Fi) “l'attacco ai poteri del Capo dello Stato è un grande classico di chi non ha niente da dire. Pensare di poter intimidire Sergio Mattarella è l'ennesimo errore politico del Movimento 5 Stelle, che ha un atteggiamento sempre più anti-italiano. Capiamo l'esigenza di Beppe Grillo di dover parlare d'altro dal momento che dal condono alla Tap, il governo di cui è azionista di maggioranza non è riuscito a mantenere la parola data su un solo tema. Sul palco insieme a lui c'era del resto un presidente del consiglio nominato, mai eletto da nessuna parte. Altro che togliere poteri al Presidente della Repubblica: noi pensiamo che il nostro Paese abbia bisogno di un Capo dello Stato più forte, eletto direttamente dagli italiani e per questa ragione proponiamo da tempo una riforma dello Stato in senso presidenziale“.

Tsunami

Insomma, se Grillo cercava di tornare prepotentemente al centro del dibattito pubblico dopo aver abdicato dal ruolo di leader per scegliere quello di garante del M5s l'operazione può dirsi riuscita. Lo showman si è presentato sul palco con tanto di “manina” per sdrammatizzare dopo la presunta manipolazione del decreto fiscale lamentata da Luigi Di Maio. “La mia funzione è totalmente rovesciata: la satira a chi la devo fare? – ha esordito – Questo Conte era un c… di professorino che faceva l'esegesi di diritto romano e ora parla di cambiare il mondo”. E ancora “Non pensavo mai che Luigi in pubblico dicesse sono contento dell'outlook stabile.. alla faccia del….”. “Siamo al Governo e vanno d'accordo con Salvini. Non c'è niente di strano. Io l'ho conosciuto una volta sola, quando non era ancora quello che è diventato”, ha raccontato, e “avvicinandosi mi ha chiesto se mi poteva passare al telefono la mamma per salutarla“. Poi una battuta riservata al leader della Lega: “Ma non poteva prendere la pillola quella sera?”. “Salvini però dice una cosa e la mantiene e questo in politica è un miracolo“. Poi l'affondo su agenzie di rating ed Europa: “A Roma c'è chi mi dice 'ah Grillo, ho perso il 10% con il Mibtel'. Sono tutti terrorizzati. Siamo dentro un'ossessione. Io sono venuto qui a chiudere questa strepitosa manifestazione, dicendovi: io non ho più paura di nessuno e specialmente per questi malati di mente di rating, di tripla a…”, ha detto Grillo dal palco. E sulla Ue, poi ha aggiunto: “Ci possono fare paura dei vecchietti in Europa, ma di che stiamo parlando, il loro futuro è in una clinica, messi lì, tranquilli, noi siamo liberi”. Questo è il momento “magico di questi ragazzi che non sono più ragazzi”. Ora, ha proseguito “siamo al Governo”.

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