“La politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come loro. Li considero un beneficio per l’umanità”. Ad affermarlo, in un’intervista al settimanale francese Le Journal du Dimanche, è il leader del M5S Beppe Grillo riferendosi ai due uomini del momento, il neo presidente statunitense Donald Trump e la controparte russa, Vladimir Putin.
Che però prontamente corregge: “Ci risiamo con i traduttori traditori. Non ho mai detto che servono uomini forti come Trump e Putin, piuttosto ho spiegato come la presenza di due leader politici di grandi Paesi come Usa e Russia predisposti al dialogo è un punto di partenza molto positivo, perché apre a scenari di pace e distensione”.
L’ex comico si dice comunque d’accordo con i punti chiave della politica economica protezionista del magnate newyorkese, giudicato un politico che “sembra moderato, i media hanno deformato il suo punto di vista”: “ha detto che le grandi aziende resteranno negli Usa e rilancia le pmi. Sono d’accordo con tutto questo”. “Ho letto uno dei suoi libri – aggiunge – nel quale scrive cose sensate sulla necessità, per esempio, di riportare l’attività economica all’interno degli Stati Uniti”. Un’idea che Grillo vorrebbe attuare in Italia con “misure protezioniste” per potenziare il ‘made in Italy’.
Il leader M5S vede con favore anche il riavvicinarsi diplomatico, dopo anni difficili, tra Washington e il Cremlino, e giudica il lavoro dell’ex presidente Usa Barack Obama “un disastro”: “Il sogno del mondo intero”, spiega, è che due “giganti” come Stati Uniti e Russia dialoghino. Il neo presidente americano, ha poi scherzato Grillo nell’intervista, “deve prima andare dal parrucchiere, cambiare il suo look! Ma, scherzi a parte, io sono abbastanza ottimista”.
Giudizio negativo anche verso l’Unione Europea, considerata “un fallimento totale“. L’Ue è “una macchina enorme, con due parlamenti a Bruxelles e Strasburgo, per soddisfare i francesi”. Poi ha sottolienato: “Io sono per una Europa diversa, in cui ogni Stato può adottare il suo sistema fiscale e monetario. Vorrei gli eurobond, un Euro svalutato del 20% per i Paesi dell’Europa meridionale, la tutela dei nostri prodotti rispetto a quelli provenienti dall’estero, una revisione del disavanzo del 3% budget. Non riesco a trovare lo spirito dell’Europa”.