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Grillo a Bruxelles per presentare il referendum anti Euro

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Beppe Grillo vola a Bruxelles per presentare la raccolta firme del referendum consultivo sull’Euro e non perde occasione per offrire una performance su un palcoscenico  così prestigioso: “Abbiamo chiesto l’impeachment per Napolitano. Senza di lui questa mancanza di dignità economica e sociale non ci sarebbe stata” è l’incipit del comico.

Il leader pentastellato affronta poi la questione Legge elettorale: “Siamo pronti a discutere quando vogliono, ma in modo aperto. Non mi piacciono questi confronti di nascosto, nei retrobottega” spiega Grillo ribadendo però di essere disposto a votare anche con l’Italicum venuto fuori dalla sentenza della Consulta (senza modifiche ulteriori). L’affondo decisivo però è riservato alla Germania: “E’ il Paese più corrotto d’Europa. Siamo noi e la Ddr ad aver pagato la riunificazione tedesca, con i nostri soldi”.

Finito lo show si torna alla questione principale, l’uscita dalla moneta unica. Una battaglia per cui si dice disposto ad andare avanti con chiunque: “Se porteremo quattro milioni di firme in Parlamento può succedere anche un miracolo: magari la Lega o una parte di Forza Italia possono votare a favore dell’uscita e avremo i 2/3 del Parlamento. Non è importante se è Salvini o la destra o la sinistra ad aiutarci. Noi andiamo avanti su dei progetti: – insiste – se il progetto è buono ed è condiviso da chiunque va bene”. Discorso identico per il nome del successore di Napolitano al Colle: “Se è un nome al di fuori delle logiche e carriere politiche, dei discorsi e delle trame dei partiti, non abbiamo nessun problema. Metteremo poi il nome in rete e la rete deciderà”.

Non manca l’attacco alla stampa che certamente, ad avviso del comico, chiamerà a commentare la sua iniziativa “gli economisti della Bocconi, quelli che sono decenni che non ne azzeccano una, e che diranno che sono pazzo, che non accetteranno mai un consiglio economico da me”.

“Il nostro movimento – conclude – è ecumenico. Siamo contro il sistema, vogliamo più democrazia, questi vanno avanti con i voti di fiducia, non hanno assolutamente rispetto per nessun tipo di opposizione”.

Matteo Marcelli: