Come Lega le abbiamo provate tutte per dare un governo a questo Paese. Con il centrodestra non andava bene, con i 5 Stelle non andava bene. Noi ci siamo. Basta che non perdano tempo e non prendano in giro le persone. O si beccano il programma e la squadra di governo che abbiamo presentato oppure facciano altro e ci facciano votare”. Lo ha detto Matteo Salvini durante un comizio a Sarzana.
Aperture e chiusure
Difficile capire se si tratti di una nuova apertura per un governo politico con Di Maio, ipotesi che sembrava avviata sul viale del tramonto dopo la chiusura di questa mattina (“non siamo al mercato” aveva risposto il leader del Carroccio al capo politico pentastellato). Probabilmene, in questo momento, Salvini gioca su due tavoli. Da una parte tiene viva l'ipotesi dell'esecutivo giallo-verde, dall'altra cerca di interpretare i segnali che arrivano dal Colle.
Scenari
Ora è il fattore tempo a entrare in gioco. Gli ultimi sondaggi registrano una crescita della Lega e un lieve calo dei grillini. Forse per questo Di Maio ha chiuso a qualsiasi fiducia a Cottarelli chiedendo l'immediato ritorno alle urne, mentre Salvini punta alle elezioni in autunno, magari dopo l'approvazione della legge di bilancio varata dal governo tecnico. Fonti leghiste si dicono disponibili a non ostacolare soluzioni rapide per affrontare le emergenze a patto di ridare il più presto la parola agli italiani. Si parla di “non sfiducia tecnica” della Lega al governo che Mattarella ha chiesto a Cottarelli di formare. Come questo possa realizzarsi (astensionismo, uscita dall'Aula o altro) non è ancora chiaro. Ma di certo Salvini permetterebbe ad un nuovo governo tecnico di presentarsi al G7 in Canada, al Consiglio Europeo di Bruxelles a giugno, al vertice Nato a luglio, e soprattutto di fare la finanziaria.