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Governo diviso, Bonafede: “Armi? Nessuna liberalizzazione”

Dubbi e frenate, al governo, su un tema che potrebbe rischiare di provocare qualche dissapore di troppo all'interno della maggioranza Lega-M5s. Il punto focale è la liberalizzazione delle armi, tematica sulla quale il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, pone un freno: “In nessun modo – ha spiegato – la realizzazione dell'obiettivo riformatore, per come concepito dalla maggioranza, potrà portare alla liberalizzazione delle armi in Italia, la detenzione e il porto delle quali risultano disciplinate da disposizioni normative rigorose sulle quali il Governo non avverte alcuna esigenza di intervenire, trattandosi di leggi che rappresentano, peraltro, strumenti irrinunciabili nella lotta alla criminalità”. Una posizione che, almeno in parte, si distacca da quella della Lega, perlomeno sul punto della legittima difesa.

Visioni coincidenti

Per il Carroccio, infatti, non si tratta tanto di liberalizzare le armi (“Non vogliamo il Far West”) quanto più di riformare la legge sulla legittima difesa, ritenuta “una priorità” dalla parte dell'esecutivo a marca leghista. La frenata del ministro Bonafede, a ben vedere, non ha provocato grosse polemiche anche perché, a calmare preventivamente gli animi, ci ha pensato lo stesso Matteo Salvini il quale ha assicurato che la sintonia con il titolare della Giustizia “è totale: nessuna liberalizzazione delle armi… Il mio ultimo obiettivo è il modello americano, non mi interessa di vendere le armi in tabaccheria. Il modello che preferisco è quello svizzero”. Poi, in serata, arriva anche  la conferma del diretto interessato, Bonafede: “Sul tema il governo è compatto” e “stiamo lavorando a un testo che possa togliere le zone d'ombra”.

Urraro: “Scrupolosi”. Martina: “Legge Far West”

Convergenza, unità di intenti ma anche un'ulteriore frenata ufficiale arrivata dall'ala pentastellata dell'esecutivo, stavolta attraverso il senatore della Commissione giustizia, Francesco Urraro: “In considerazione della delicatezza della materia trattata, della complessità e dell'impatto a livello sociale è necessaria un'analisi approfondita delle norme esistenti e dei testi presentati. Ciò è doveroso per il M5s, così da rendere la legge realmente efficace ma nella piena sicurezza dei cittadini. Il nostro sarà un lavoro scrupoloso, di sintesi e ragionato nel solco delle garanzie Costituzionali, senza muoversi sull'onda emotiva”. Non così per l'ex ministro Maurizio Martina, il quale non ritiene credibile la scrupolosità annunciata dalla maggioranza rimarcando come si tratti di “una legge Far West. La chiamano 'legittima difesa', si legge più armi per tutti. Non ci stiamo. Guardiamo agli Stati Uniti, il Paese dove circolano più armi e ci sono leggi sulla legittima difesa che piacciono alla destra”. Un'introduzione, di fatto, ai seguenti numeri sulle vittime da armi da fuoco al di là dell'Oceano Atlantico.

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