Un parterre politico estremamente vasto quello che ha presenziato alla prima giornata della III Conferenza nazionale sulla famiglia, organizzata in Campidoglio e aperta dalle parole di benvenuto della sindaca di Roma, Virginia Raggi. Un open day al quale ha partecipato, fra gli altri, anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, reduce dall’importante vertice di Lione sull’affaire Stx e intervenuto per ribadire l’importanza dei nuclei familiari per la stabilità sociale nostro Paese, responsabili di un ruolo che va sostenuto: “Man mano che usciamo dalla fase più dura della crisi economica – ha spiegato – credo che potremo fare progetti più ambiziosiper sostenere le famiglie, anche se c’è stato un sforzo degli ultimi governi”.
Gentiloni: “Famiglia ‘supplente’ dello Stato”
Secondo il premier, l’Italia “di tutto ha bisogno tranne che di un conflitto generazionale”. Gentiloni ha precisato che l’auspicato “patto intergenerazionale non si fa ai tavoli del Governo ma valorizzando il ruolo delle famiglie”. Questo perché, ha continuato, la famiglia ha spesso operato come ‘supplente dello Stato’, specie negli anni della crisi svolgendo una funzione che, secondo il presidente, “va limitata nei giusti confini” senza che venga meno con la creazione di “uno Stato dalla culla alla tomba”: per il premier, “un pizzico di supplenza è anche benefico ma dobbiamo irrobustire le politiche pubbliche”.
Il Piano nazionale
Facendo ancora riferimento alla complicata fase economica attraversata dall’Italia, il premier ha spiegato che “la società ha bisogno di ancoraggi fondamentali e la famiglia in questi anni di crisi lo è stata”. Per questo “dobbiamo dire grazie alle famiglie” e procedere alla stesura di un Piano nazionale della famiglia che preveda un quoziente fiscale ad hoc, da affiancare alle misure già esistenti messe in pratica dal Governo, tra le quali il fondo per l’autosufficienza: “Guardando alle famiglie credo ci colpisca la loro continua evoluzione, dal punto di vista sociale, demografico. Incorporano nuovi diritti e, tuttavia, l’evoluzione della famiglia in Italia non ha incrinato il suo ruolo straordinario nella tenuta della nostra società. Non si tratta solo di un omaggio retorico o di un riconoscimento generico: il ruolo della famiglia è un fondamento della Repubblica”.