Non è la stagione delle cicale quella che abbiamo davanti, non può esserci una chiusura impaurita nel piccolo mondo antico delle paure quotidiane: è il tempo di non disperdere i risultati ottenuti”. Questo, per il premier Paolo Gentiloni, deve essere l'obiettivo “di tutta la politica in vista prossime elezioni”. Il messaggio è stato lanciato dal palco del teatro Ariosto di Reggio Emilia in occasioone della Festa del Tricolore.
Il programma della giornata
Il presidente del Consiglio è stato l'ospite d'onore della giornata, prendendo parte a tutte le iniziative organizzate dal Comune emiliano in memoria di quel 7 gennaio 1797 quando i membri della repubblica Cispadana scelsero il tricolore verde, bianco e rosso come vessillo ufficiale.
La giornata di commemorazione è iniziata alle 10.30 in piazza Prampolini alla presenza di tutte le autorità reggiane. In Sala del Tricolore si è svolta alle 11 la lectio magistralis tenuta dallo scrittore per l'infanzia Roberto Piumini: dedicata ai principi e ai valori della Costituzione, era rivolta agli studenti delle scuole elementari.
Alle 12 si sono svolti al teatro Ariosto gli interventi del presidente del Consiglio, del sindaco Luca Vecchi, del presidente della Provincia Giammaria Manghi, del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e dello storico Alberto Melloni.
Arrivato in piazza, il premier ha passato in rassegna gli schieramenti delle forze dell'ordine. Sul palco lo attendevano il ministro dei trasporti ed ex sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “E' il momento di lavorare con convinzione” perché “la congiuntura economica finalmente favorevole possa tradursi in conseguenze positive dal punto di vista sociale e non solo in constatazione di numeri incoraggianti” ha concluso il premier.
La lettera
In occasione del 221/mo anniversario del Tricolore, il premier ha pubblicato una lettera pubblicata oggi sulla Gazzetta di Reggio. “Essere la casa del Tricolore, della nostra bandiera – inizia il testo – vuol dire avere una responsabilità speciale. È un ruolo che Reggio Emilia vive con la consapevolezza di una città la cui storia si intreccia con quella del nostro Paese. L'Italia ha bisogno di memoria e vi è grata per la vostra capacità di tenerne viva una parte così importante”.
Poi, un accenno alle prossime elezioni politiche, in programma il 4 marzo. Il nostro Paese “si è rimesso in moto dopo la più grande crisi dal dopoguerra e il merito principale di questa ripartenza è delle nostre famiglie, delle nostre imprese, dei nostri lavoratori. Questo governo, in attesa delle prossime elezioni, continuerà a lavorare per accompagnare e sostenere i segnali di fiducia che si manifestano nei nostri territori”.
Infine, un riferimento ai “sovranismi e dei nazionalismi“: “Sono tentazioni alle quali dobbiamo rispondere con un impegno per continuare a ridurre le diseguaglianze; e ricongiungendo le nostre radici nazionali a uno sguardo aperto verso il mondo, per vivere i nostri simboli e la nostra appartenenza non come chiavi identitarie nelle quali rifugiarci, ma come il patrimonio che ci permette di trovare il nostro posto nel mondo cosmopolita. E – conclude la missiva – di difendere i nostri valori di democrazia e di uguaglianza”.