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Gentiloni incontra al-Sarraj, il Premier: “Valutiamo l’uso di navi contro gli scafisti”

A Roma, Paolo Gentiloni incontra il premier libico Fayez al-Sarraj. Un bilaterale che avviene all’indomani dell’incontro tra quest’ultimo e il comandante dell’Esercito nazionale libico Khalifa Haftar tenutosi a Parigi. “Voglio ringraziare la Francia e Macron che a questo incontro ha lavorato con impegno personale”, afferma il Presidente Gentiloni durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. Presente anche il ministro dell’Interno Marco Minniti, che sulla questione migranti ricorda: “Il codice di condotta per le Ong rappresenta la volontà del Paese e del Parlamento, più del 40% dei migranti salvati arrivano in Italia su navi delle organizzazioni”. Gentiloni, dal canto suo, sottolinea che “l’incontro di oggi è di particolare importanza perché avviene all’indomani di quello di Parigi che l’Italia sia augura produca risultati importanti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”. Poi aggiunge: “Non sarà un percorso semplice ma siamo fiduciosi che lavorando tutti insieme si possano ottener risultati. Se si fanno passi avanti in Libia il primo tra i Paesi europei a esserne felice è l’Italia“.

Navi contro i trafficanti

Un “punto di novità molto importante nella lotta” agli scafisti, per il Premier, potrebbe essere il “sostegno tecnico con unità navali al contrasto del traffico di esseri umani”, come chiesto da Sarraj, tramite una lettera, alcuni giorni fa. Una richiesta “all’esame del nostro Ministero della Difesa – afferma Gentiloni -. Le decisioni che prenderemo verranno valutate d’intesa con la Libia e, innanzitutto, con il Parlamento”.

Sarraj: “Controllare la frontiera Sud dell’Italia”

Ma per contrastare il traffico di esseri umani occorre controllare non solo le coste della Libia, ma anche la frontiera Sud “per far sì che gli sfollati tornino nel loro Paese”, afferma il premier libico Fayez al-Sarraj. “Ringrazio l’Italia per gli sforzi fatti insieme alla nostra Guardia Costiera, vogliamo che la nostra Guardia costiera riesca a bloccare l’immigrazione e dobbiamo avere la tecnologia per il controllo delle coste. Occorrono anche sforzi per il controllo delle frontiere Sud della Libia per fare in modo che gli sfollati tornino nel loro Paese”. L’incontro a Parigi con il generale Haftar, ha detto Sarraj in conferenza stampa, “ha dato molti risultati positivi. Tutti abbiamo deciso che dopo questo incontro c’era la volontà di un percorso comune che fornisca un quadro per un accordo che prevede elezioni presidenziali e parlamentari nel più breve tempo possibile, in modo da uscire dall’impasse politica e fare il bene del popolo libico”. Il premier libico ha detto che spera “di coinvolgere anche l’Onu e le Organizzazioni regionali” e che “dobbiamo ricordarci del ruolo dell’Italia e dell’appoggio di Gentiloni sin dall’inizio per stabilizzare la Libia”.

L’accordo con Haftar

Ieri, a Parigi Emmanuel Macron ha guidato un incontro che ha portato all’accordo che potrebbe rivelarsi storico per il futuro della Libia: una dichiarazione congiunta tra Sarraj e Haftar, divisa in dieci punti, che sancisce l’impegno per un “cessate il fuoco” e “lo svolgimento di elezioni appena possibile”. Rispondendo alle polemiche sull’esclusione dell’Italia, Macron aveva detto: “Voglio ringraziare, in particolare l’Italia, il mio amico Paolo Gentiloni, che ha molto lavorato. L’Italia è pienamente associata. Non esistono divergenze tra la posizione italiana e la posizione francese. È un lavoro in comune che facciamo anche con l’Unione europea”.

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