Sarà la renziana Raffaella Paita, assessore regionale alle Infrastrutture, la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Liguria. Paita ha battuto l’europarlamentare del Pd Sergio Cofferrati e il segretario regionale di Centro Democratico, Massimiliano Tovo. Un risultato che non è andato giù all’ex sindaco di Bologna che ha denunciato “moltissime irregolarita” e dichiarato di non riconoscere il risultato, chiedendo alla commissione di garanzia di esaminare tutte le segnalazioni ricevute. Cofferati ha lamentato “il voto eterodiretto di intere comunità di stranieri” e ha paventato un “possibile intervento” della magistratura. “Ho vinto in 3 province su 4 con uno scarto enorme, adesso lavorerò per l’unità del Pd e per affrontare al meglio la sfida delle regionali, saranno anni rock” ha commentato la vincitrice, che ha incassato il 53,1% dei consensi imponendosi nelle province di La Spezia, Savona e Imperia. Cofferati, che ha conquistato solo Genova e la sua provincia, ha invece detto di non considerare “per nulla concluse queste primarie”.
“Prendo atto dei risultati ma – ha affermato l’ex leader della Cgil- non li riconosco: ci sono moltissime segnalazioni di irregolarità di varia natura. Quando la commissione di garanzia avrà completato la verifica dei risultati e si sarà pronunciata sulle indicazioni di irregolarità – ha spiegato – avremo un quadro ultimativo che commenterà in maniera definitiva”. Ma per la Paita non esiste nessun caso: “Il risultato è chiaro – ha replicato – 4 mila voti di scarto sono una vittoria netta. Da domani dobbiamo metterci tutti assieme a ricostruire un clima di unità, di compattezza e di visione comune. Se ci sono cose da verificare – ha sottolineato l’assessore spezzino – si verifichino tutte ma ci sono 4 mila voti di scarto e 4 mila voti di scarto non possono essere oggetto di nessunissimo tipo di verifica perché è chiaro che è un risultato schiacciante. A Sergio – ha concluso – voglio dire che da subito dobbiamo lavorare insieme per le elezioni regionali”.