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Genova, il varo del nuovo ponte tra rinascita e speranze

E'proprio come l'avevamo pensato”. Sono parole monolitiche quelle di Renzo Piano, l'archistar che ha preso in carico il difficile compito di restituire a Genova il suo ponte, il Morandi, crollato poco più di un anno fa trascinando con sé 43 vite e provocando quasi 600 sfollati. Piano ha parlato della sua creazione, del varo del primo tratto di un viadotto che avrà l'onere di collegare nuovamente la città di Genova, restituendole dignità e assumendo su di sé il compito di fare perenne memoria sua una tragedia che, come ha ribadito lo stesso architetto, “non si può dimenticare”. Oggi si vara, ha detto Piano, qualcosa che si fa solo per navi e ponti: ed è proprio alla chiglia di una nave che l'archistar si è ispirato, in una città portuale che attraverso la nuova opera compie il primo vero passo verso la rinascita.

Una grande lezione

Al varo del primo tratto del nuovo ponte ha presenziato anche il premier Giuseppe Conte, secondo il quale “la rinascita di Genova si sta concretizzando”, ribadendo l'impegno del governo “affichè la manutenzione sia un imperativo morale”, così come il dovere comune della memoria sostenendo che “nel progetto è incorporato il ricordo delle vittime”. Osservando i lavori e le grandi aspettative riservate nel progetto di Renzo Piano, Conte ha spiegato che “Genova ci sta dando una grande lezione” perché “ha ridato luce, speranza al Paese intero. Continuiamo a portarla nel cuore. Io continuerò a tornare qui, ancora più determinato di prima, fino a quando il nuovo ponte non sarà restituito alla città e all'Italia intera. Fino a quando non avremo completato questa fase di rilancio e questo progetto di rinascita”.

Bucci: “La città sta rispondendo benissimo”

Il concetto di rinascita è stato ripreso anche dal sindaco di Genova, Marco Bucci, che ha ribadito la grande risposta della città nel voler ricostruire il viadotto sul Polcevera come gesto di memoria nei confronti di chi ha perso la vita in quel tragico 14 agosto di un anno fa: “Lavoriamo 24 ore su 24, sette giorni su sette, le cose vanno avanti secondo i programmi e di questo sono assolutamente contento. La città sta rispondendo benissimo, siamo esattamente sul percorso indicato e che sta dando i suoi frutti. Voglio ringraziare e lo farò anche nel discorso ufficiale quelli che vivono intorno al ponte che maggiormente soffrono i disagi per questa costruzione. Siamo contenti di avere qui i più alti rappresentanti del governo”. Un orgoglio, quello genovese, che il primo cittadino prova a mostrare anche attraverso la sua particolare cravatta, sulla quale campeggia un motto in dialetto: “Femmo torna Zena superba”, “Facciamo tornare Genova superba“. Un augurio ma anche un'aspirazione.

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