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Genova, demolito il Ponte Morandi

Sono le 9.38 quando il Ponte Morandi di Genova, parzialmente crollato lo scorso 14 agosto, viene abbattuto in maniera definitiva. Nella spazio di una frazione di secondo viene giù uno dei simboli della città ligure. È stata un’operazione speciale delle forze d’elite dell’Esercito italiano del 9° Reggimento “Col Moschin”. Infatti non è bastato soltanto premere un tasto per far saltare in aria le cariche di dinamite. Il lavoro di preparazione è stato necessariamente quello più lungo e delicato. Oggi gli incursori dell’esercito hanno fatto la parte più rischiosa dove per ore, con prudenza e strategia anticipatamente studiata a tavolino, hanno piazzato un centinaio di cariche di dinamite. Dimensioni calcolate con estrema precisione, per assicurare la caduta immediata di quel che restava dei piloni e per evitare che l’esplosione potesse provocare altri danni alle strutture delle circostanze. 

 

Le dichiarazioni dei politici

Alla demolizione erano presenti numerose autorità, fra queste il sindaco di Genova Marco Bucci, il governatore Giovanni Toti e i ministri dell'Interno Matteo Salvini, dello sviluppo economico Luigi Di Maio e della Difesa Elisabetta Trenta. Il sindaco Bucci subito dopo l'esplosione: “Tutto è andato secondo programma. Più tardi verranno eseguiti i sopralluoghi per le verifiche. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato. Con questo giorno Genova velocizza la sua ripresa”. Toti: “Una giornata molto importante per la città di Genova. Significa che il cantiere del Ponte sta andando avanti ed è una giornata molto importante anche per il suo valore simbolico. È un'altra promessa mantenuta. Genova entra nel suo futuro, in una nuova epoca che supera questa tragedia e ci porta al ritorno alla normalità”. Dal Giappone, dove è impegnato per il G20, arrivano anche le parole del presidente del Cnsiglio dei Ministri Giuseppe Conte: “Di fronte a una tragedia così significativa questo governo ha assunto pubblicamente una posizione: si tratta di una tragedia che non può essere oscurata, non possiamo far finta di niente per rispetto ai morti e ai loro familiari”. Questo: “Ci ha portato ad avviare una procedura di contestazione alla società concessionaria di quanto accaduto. È un fatto oggettivo il grave inadempimento”.

Dal vecchio al nuovo

Qualche giorno fa invece un'altra tappa assai significativa è stata la prima colata di cemento di quello che sarà il nuovo viadotto. A dare l'input al procedimento è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli. Il quale ha dichiarato: “Penso che per la fine dell'anno il nuovo ponte sarà in piedi, si potrà finalmente vedere e, nella primavera del 2020, lo si possa inaugurare. Sarà un momento straordinario di rilancio e di riscatto per Genova e per tutta l'Italia”. ll ponte sul Polcevera verrà realizzato da Pergenova, joint venture tra Salini Impregilo e Fincantieri Infrastructure. 

In aggiornamento

 

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