Le “pietre d'inciampo” sono sampietrini con una targa in ottone riportante il nome, le date di nascita, di arresto, deportazione di morte delle vittime della persecuzione nazista. Un progetto artistico ideato dall'artista tedesco Gunter Demnig e pensato per far riflettere i passanti sull'orrore dell'Olocausto e delle leggi razziste.
I fatti
Questa mattina, nello storico rione romano di Monti sono sparite venti di queste pietre dedicate alla memoria delle famiglie Di Castro e Di Consiglio che subirono sulla propria pelle le sofferenze provocate dall'ideologia nazifascista. Gli speciali sampietrini sono stati sottratti nella notte di ieri all'altezza di via Madonna dei Monti. Il quartiere più antico della Capitale si è svegliato questa mattina con il selciato sfregiato proprio di fronte all'abitazione dove vivevano le due famiglie deportate.
Le condanne
L'episodio ha destato scandalo e preoccupazione. Virginia Raggi, sindaca di Roma, ha definito quello compiuto ieri notte “un gesto che condanno con forza e profonda indignazione. La memoria esige rispetto”. Un concetto espresso anche dalla presidente della comunità ebraica romana, Ruth Dureghello: “In attesa che le forze dell’ordine facciano luce sulle responsabilità – ha dichiarato – sia chiaro a tutti che la memoria non si cancella“. Per Roberto Fico, presidente della Camera dei Deputati, si tratta di “oltraggio antisemita. La memoria è e resterà sempre una risorsa civile della nostra società”. Anche la senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell'Olocausto, ha voluto esprimere il suo dispiacere per l'accaduto, dichiarando: “Trovo che rubare le lapidi che non hanno tomba sia una cosa talmente orribilmente vigliacca che non ho parole“. “La pietra – ha detto la senatrice nominata dal Presidente Mattarella – si può rimettere tutte le volte che si vuole, ma chi fa un gesto di questo genere, lui è irripetibile per se stesso”.
Le indagini
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo. Si procede per furto aggravato dall'odio razziale. Questa sera, intanto, si terrà alle 20 a Monti un presidio di fronte al luogo in cui sono state divelte le pietre organizzato dall'Associazione Arte in Memoria e dal I Municipio, con l'adesione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Roma.