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Fumata nera sui Taxi, servizio fermo e manifestazioni in tutta Italia

Nuova giornata di mobilitazione per i tassisti dopo che l’ultimo tavolo di confronto al ministero dei Trasporti si è concluso con un nulla di fatto. Il servizio è sospeso in tutta Italia, pochissime le defezioni. Anche perché, spiega il presidente di Uritaxi – che non ha aderito alla mobilitazione – Loreno Bittarelli “si temono ritorsioni da parte degli scioperanti”.  Nicola Giacobbe, di Unica Taxi Cgil, ha invece ringraziato i conducenti che “si adoperano per fornire un servizio alle fasce deboli“.

Alle auto bianche non è bastata l’ultima proposta di regolamentazione del Mit. “Prendiamo atto della buona volontà del governo di ripristinare il rispetto delle regole nel settore contrastando l’abusivismo – hanno spiegato i sindacati dopo aver ricevuto la proposta dal viceministro ai trasporti Riccardo Nencini – ma non ci sono le garanzie per dare tranquillità alla categoria“. Il ministero ha invece ribadito la propria posizione, anche se in precedenza non aveva nascosto la possibilità che la proposta portata sul tavolo potesse essere migliorata. Sperava però nel rientro dello sciopero, soprattutto in un momento così delicato per la celebrazioni del Trattati di Roma.

“Come concordato il 21 febbraio è stato presentato alle Associazioni rappresentative del settore Taxi una bozza dello schema di decreto interministeriale Mit concertato con il Mise per misure ‘tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia’”. Secondo il ministero il decreto, atteso dal 2010, affronta le competenze regionali e comunali in materia, le diverse disposizioni per i due servizi di taxi e noleggio con conducente, e prime regolazioni per l’utilizzo degli strumenti tecnologici. Le associazioni hanno apprezzato il metodo di lavoro ma si sono riservate di presentare osservazioni entro dieci giorni. Per quanto riguarda la riforma del settore, si attende l’approvazione della legge “Concorrenza” in cui è inserita la delega.

I Ministeri stanno già lavorando alle proposte per il decreto legislativo, che potranno essere sottoposte al settore una volta definita la delega. Tra le misure previste dalla bozza del provvedimento c’è l’istituzione, presso il ced della Motorizzazione Civile del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di un archivio informatico nazionale di soggetti titolari di autorizzazioni di noleggio con conducente e di licenza per servizio La bozza del decreto interministeriale Mit-Mise prevede che “l’archivio telematico – viene spiegato – è popolato da remoto dagli enti locali competenti al rilascio delle autorizzazioni e delle licenze“. Il testo contempla inoltre che “nei comuni in cui è istituito il servizio taxi non è consentita, in assenza di una prenotazione di trasporto” agli ncc “la sosta su strada“. Tra le novità figura inoltre “l’apertura, con regolamentazione”, alle “piattaforme tecnologiche che pagano le tasse in Italia”.

La proposta di decreto, però, non soddisfa nemmeno Uber, che la giudica “deludente perché non guarda al futuro ma limita ulteriormente il mercato confondendo le regole e riuscendo a non accontentare alcuna delle parti coinvolte”. Una vera riforma, spiega la multinazionale, “dovrebbe aprire a nuove soluzioni di mobilità per i consumatori, anche a basso costo, mentre questa proposta fa esattamente l’opposto e rischia di lasciare senza lavoro decine di migliaia di professionisti del noleggio con conducente”.

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