Scongiurata la Grexit Matteo Renzi ha tenuto a precisare che l’eventuale uscita della Grecia dall’Unione Europea non avrebbe avuto alcuna ripercussione in Italia. “Siamo totalmente fuori da questa vicenda – ha commentato incontrando la stampa al termine del vertice fiume per il salvataggio di Atene – visto il percorso serio di riforme intraprese”. Il premier ha ricordato che l’Italia ha impiegato meno tempo della Germania a riformare il mercato del lavoro e, a differenza dei tedeschi, l’ha fatto rispettando il parametro del 3 per cento. Il cammino intrapreso dal governo Renzi è “tra i più significativi della storia dell’Unione europea”, ha detto con orgoglio il premier. Insomma, “il contagio non c’è stato, grazie alle riforme l’Italia non è il problema ma è parte della soluzione”.
Quanto alla soluzione individuata per la Grecia, Renzi ha affermato che il referendum indetto dal governo Tsipras “è stato un errore perché mina il concetto di fiducia”. Tuttavia, Renzi è stato tra quelli che, all’Eurosummit, si sono battuti per evitare che le misure rappresentassero “un’umiliazione” per Atene. Grazie all’Europa “solidale” ci si è “fermati qualche centimetro prima di fare crash”, ma l’Italia non avrebbe potuto accettare di far pagare ai suoi pensionati le baby pensioni greche, di far pagare ai suoi contribuenti gli sconti fiscali agli armatori greci. “Il tema delle riforme è sacrosanto, la Grecia deve farle”. Per fortuna, “il buon senso e la ragionevolezza hanno prevalso ai supplementari”, sebbene si potesse “chiudere prima”, ha sottolineato il presidente del Consiglio. Quanto alla volontà – attribuita alla cancelliera tedesca Angela Merkel – di ottenere un cambio di governo ad Atene, per Renzi si tratta di “fantapolitica”.