L'esecutivo dichiara guerra agli affitti brevi e alle cassette di sicurezza. Per quanto riguarda il primo tema, complice la bella stagione, il governo ha deciso di stringere le maglie: in particolare è stato istituito un codice unico per identificare tutte le strutture ricettive e sono stati rafforzati gli obblighi di versamento per le imposte, compresa la tassa di soggiorno. Sul secondo punto, invece, fanno fede le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini a “Porta a porta”, il quale ha affermato: “Dopo Equitalia, serve una pace fiscale per far emergere il denaro contante depositato nelle cassette di sicurezza, fermo”.
Le caratteristiche dei due provvedimenti
Coloro che affitteranno una casa senza pubblicare il suo codice, che sarà raccolto in una nuova banca dati, rischia una multa da 500 a 5000 euro. Cambieranno le regole anche per i colossi, Airbnb e Booking, infatti per i soggetti residenti in Italia e facenti parte dello stesso gruppo saranno responsabili in solido dei versamenti. Dunque la norma prevede che “ai fini degli obblighi di versamento delle imposte sui contratti di breve durata” viene sancita “la responsabilità in solido, sotto il profilo fiscale, del soggetto residente nel territorio italiano facente parte dello stesso gruppo”. Sarà più arduo per queste multinazionali del web sottrarsi ai controlli del fisco italiano. A favore del provvedimento si è schierata Federalberghi, critiche invece da Confedilizia, l’associazione dei proprietari di case. Chiuso il capitolo case, come detto, il governo ha puntato le cassette di sicurezza. “Mi dicono – ha scritto su Twitter Matteo Salvini – che ci sono centinaia di miliardi in cassette di sicurezza, fermi. Potremmo metterli in circuito per gli investimenti. Si potrebbe far pagare un’imposta e ridare il diritto di utilizzarli”. La proposta si ricollega alla norma varata nel 2016 sul rientro dei capitali. Il prelievo ipotizzato oscillerebbe tra il 15 e il 20%. Secondo le stime lo Stato incasserebbe una cifra intorno ai 200 miliardi.