Incassato il “sì” del Senato con 171 voti favorevoli e una forbice di 10 voti sulla maggioranza assoluta (161), il governo Conte si prepara a replicare alla Camera, dove il voto sulla fiducia è atteso alle 17.45 in prima chiama. I numeri piuttosto tranquilli hanno reso la votazione di Palazzo Madama fluida e senza patemi per l'esecutivo a marca Lega-M5s che, quest'oggi, si prepara a ricevere un consenso ancora più ampio a Montecitorio dove i numeri sorridono in misura maggiore: 346 voti (222 deputati M5S e 124 leghisti), per un totale di 30 sopra la soglia della maggioranza assoluta. Una maggioranza schiacciante che, come al Senato, potrebbe aumentare grazie (di nuovo) agli ex deputati M5s e a qualche componente del Gruppo misto. Anche alla Camera, Fratelli d'Italia dovrebbe optare per l'astensione, mentre saranno confermati i pareri contrari di Forza Italia, Liberi e uguali e Partito democratico.
Discussione alla Camera
In serata, dunque, l'esecutivo giallo-blu dovrebbe ricevere il via libera anche da Montecitorio e, forte della doppia fiducia, il premier Conte volerà in Canada alla volta del G7, primo impegno istituzionale in veste di presidente del Consiglio per lui. Nel frattempo, alla Camera è in corso la discussione sul voto di fiducia: in base a quanto stabilito lunedì dalla conferenza dei capigruppo, il dibattito si svolgerà fino alle 14. In seguito, alle 15.40, ci sarà la replica del presidente del Consiglio cui seguiranno le dichiarazioni di voto dei gruppi. Alla discussione, Conte partecipa assieme al ministro e vicepremier, Luigi Di Maio, mentre è assente il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Martina: “Il vostro non è un progetto per il futuro del Paese”
Toni particolarmente accesi quelli del segretario del Partito democratico, Maurizio Martina che, durante il suo intervento, ha ribadito il ruolo che il Nazareno assumerà nei confronti del nuovo esecutivo: “ll vostro non è un progetto per il futuro del Paese, serve solo a voi per stare insieme. Noi saremo l'alternativa, l'alternativa popolare, l'alternativa sociale”. Ma l'ex ministro parla anche di opposizione battagliera, oltre che propositiva: “Se deciderete di presentare un condono mascherato noi vi daremo battaglia. Se deciderete di discriminare per nascita i bambini negli asili, noi vi daremo battaglia. Se deciderete di fare una controriforma fiscale dove chi ha di più paga di meno, noi vi daremo battaglia”.
Salvini: “Flat tax? E' giusta”
Il leader del Carroccio, stamane, è intervenuto a 'Radio anch'io', parlando degli impegni del nuovo esecutivo e, in particolare, del tema della flat tax. Alla domanda sul perché potrebbe essere un provvedimento utile, il vicepremier risponde spiegando che “è giusto che chi guadagna di più paghi meno tasse. Perché spende e investe di più. L'importante è che ci guadagnino tutti: se uno fattura di più, risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più, e crea lavoro in più. Non siamo in grado di moltiplicare pani e pesci. Il nostro obiettivo è che tutti riescano ad avere qualche lira in più nelle tasche da spendere”. Secondo Salvini, il problema in Italia “è che le esportazioni vanno bene grazie ai nostri eroici imprenditori, che nonostante tutto e tutti tengono alto il made in Italy nel mondo ma devono tornare a comprare anche gli italiani. E per farli tornare a comprare occorre che tornino a lavorare dignitosamente e che abbiano in tasca qualche lira”.
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