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FASSINA LASCIA IL PD: “DAL 4 LUGLIO UN NUOVO SOGGETTO POLITICO CON CIVATI E COFFERATI”

“Ieri in una sede del partito di Capannelle ho, con sofferenza, annunciato che ho lasciato il Pd”. Così Stefano Fassina, in conferenza stampa alla Camera, ha ufficializzato la notizia di essere uscito dal partito. “L’ho fatto in un circolo della periferia romana perché lì sono le mie radici, le persone che dobbiamo rappresentare e le persone a cui devo dare risposte”. “La scelta di mettere la fiducia sul ddl scuola è una scelta grave e insostenibile per il Pd” ha spiegato Fassina.

“Credo sia il momento, per quanto mi riguarda, di prendere atto che non ci sono più le condizioni per andare avanti nel Pd”. Stefano Fassina ha annunciato l’addio al suo partito nel corso dell’iniziativa “Visti da sinistra”, organizzata da Michele Cardulli, segretario del circolo del Pd di Capannelle, ieri alle 18 in piazza Mileto. A diffondere il video del suo intervento, in tarda serata è il portale ‘Il Rottamatore’ di Claudio Velardi.
“Insieme a tanti e tante – ha detto Fassina – che hanno maturato per vie autonome la mia stessa riflessione, proveremo a costruire altri percorsi che possano portare non a fare testimonianza minoritaria ma una sinistra di governo su un’agenda alternativa”.

Inoltre durante la conferenza stampa per annunciare la sua uscita dal Pd, Fassina ha anche dichiarato di essere pronto costruire un nuovo soggetto politico. L’occasione scelta per farlo è l’assemblea nazionale del 4 luglio, che “con Cofferati e Civati ha come obiettivo la costituzione di un soggetto politico unitario, ma vogliamo partire dai territori, non vogliamo imporre scelte dall’alto. Siamo aperti a Sel e abbiamo grande attenzione per la coalizione sociale di Landini. Non abbiamo ancora un nome né un simbolo”, ha spiegato Stefano Fassina. 

Ma a lasciare il Partito Democratico non è solo Fassina, ma anche Monica Gregori ha confermato la sua uscita dal gruppo. “Sono felice perché ora potremo lavorare insieme ma, allo stesso tempo, dispiaciuto per Stefano e Monica, perché queste scelte sono sempre molto dolorose”, ha dichiarato Pippo Civati che, insieme a Luca Pastorino, ha salutato la Gregori e Fassino al termine della loro conferenza stampa. “Abbiamo storie diverse – ha detto Civati – ma nel corso di questi mesi, dal Jobs act, le riforme istituzionali, fino alla legge elettorale, ci siamo ritrovati su posizioni comuni, posizioni che non erano più compatibili con la nostra permanenza nel Pd. Ora lo chiedo anche ad altri: come si fa a essere contrari alla riforma della scuola e votarla, rinnovando la fiducia al governo su temi importanti ma che non si condividono e molto diversi dal programma elettorale con cui il Pd si era presentato agli elettori”.

“Non so se altri seguiranno le scelte che ho fatto io prima e poi Stefano, Monica a altri ancora. Dico solo – ha continuato Civati, rivolgendosi a quel gruppo di senatori Pd che, in questi mesi, si è distinto ma non distaccato dalle politiche intraprese dalla maggioranza del partito – che è arrivato per tutti il momento della sincerità e della coerenza: se non si condivide la riforma della scuola non si dia la fiducia al governo”.

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