La parola d'ordine è chiarezza. Quella richiesta in merito all'acquisto di nuovi modelli di aerei F35 da parte dell'Italia e, in particolare, sul quantitativo di quelli richiesti agli Stati Uniti per il prossimo triennio. Sono in particolare i pentastellati a chiedere delucidazioni, attraverso un intervento del capogruppo in Commissione esteri, Gianluca Ferrara: “Il M5s ha sempre criticato questo programma militare. Un progetto insostenibile che molti Paesi, Usa compresi, hanno già tagliato. Leggiamo con stupore le ricostruzioni giornalistiche riguardanti la presunta conferma del programma F-35 che il presidente Conte avrebbe dato a segretario di Stato Usa Pompeo. Una rinegoziazione è doverosa anche da parte dell'Italia. Confidiamo che il nostro premier farà la scelta giusta“.
Il caso F35
In sostanza, ai Cinque stelle preme capire sulla base di quali prerogative il premier Conte avrebbe dato (secondo quanto riportato dal Corriere della sera) la sua disponibilità al segretario di Stato americano, Mike Pompeo, all'acquisto di altri lotti dei caccia F35 (ridotti da 131, secondo gli accordi del 1998, a 90). Al momento, da Palazzo Chigi non filtrano molte informazioni, se non che il presidente Conte starebbe lavorando alla rimodulazione dell'accordo di acquisto. Vanno tenute in considerazione le penali previste in caso di sganciamento ma, perlomeno stando a quanto trapelato finora, non sarebbe questa l'intenzione dell'Italia. Come ipotizzato nei mesi scorsi, potrebbe comunque essere operato un taglio nelle forniture, con almeno una trentina di caccia che potrebbero restare nelle rimesse americane. Una strategia che potrebbe mettere d'accordo tutti, anche se i Cinque stelle, contrari da sempre al progetto, potrebbero non accontentarsi. Di sicuro una sfida importante per il governo giallorosso, sorta nuovamente dopo la visita in Italia del segretario di Stato americano e in contemporanea alla prima missione ufficiale in ambito Nato degli F35 italiani, nello specifico in Islanda, dove sono volati sei caccia allo scopo di partecipare alla difesa aerea di un Paese alleato.