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Estate 2018, parla l'esperto: “Attenti ad agosto…”

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Marzo pazzarello guarda il sole e prendi l'ombrello” recita un antico adagio popolare, a sottolineare la caratteristica instabilità del primo mese di primavera. Mai come quest'anno, però, l'incertezza meteorologica è andata oltre il periodo in cui siamo abituati ad aspettarcela, regalandoci un'estate in chiaroscuro. Brevi fasi soleggiate si alternano a nubifragi e bombe d'acqua degni del miglior novembre. Giugno e luglio sono alle spalle e l'umore in vista di agosto si fa inquieto, cupo come i nuvoloni carichi di pioggia che troppo spesso hanno attraversato il cielo estivo di questo strano 2018. Cosa succede sopra la nostra testa? Il periodo da noi scelto per andare in ferie è il migliore? Abbiamo chiesto lumi a Daniele Parolin de iLMeteo.it

Breve fiammate di caldo africano intervallate da temporali e grandinate, cosa sta succedendo in questa estate 2018?
“Dobbiamo fare un passo indietro e tornare allo scorso inverno. La stagione fredda a gennaio è partita abbastanza in sordina con poche nevicate e freddo tutto sommato sopportabile. Quelle che nessuno si aspettava è stato l'anomalo riscaldamento della stratosfera, zona nella quale si verificano tutti i fenomeni. Questo evento ha provocato, a sua volta, i due passaggi di Burian, l'ondata di gelo che ha investito il nostro Paese tra febbraio e marzo condizionando la primavera e l'estate, almeno sinora. Rispetto agli anni precedenti l'atmosfera, a livello europeo, si deve ancora equilibrare, causando uno sbilanciamento del maltempo proveniente dal nord Atlantico. Di conseguenza l'anticiclone africano non ha la forza di resistere a queste perturbazioni se non per qualche giorno, come abbiamo visto”.  

La violenza di questa piogge da cosa dipende?
“Dall'arrivo di aria fresca proveniente dall'Atlantico in un contesto caldo. Questo mix innesca fenomeni estremi. Voglio però precisare una cosa…”

Ne ha facoltà…
“Noi meteorologi possiamo prevedere questi fenomeni ma non la loro intensità. In altre parole: possiamo dire che ci sarà un temporale e ipotizzare che possa essere forte. Sulla sua reale potenza, però, non siamo in grado di esprimerci”.

Magari però potrebbe dirci se la tendenza di un Centronord più piovoso e di un Centrosud più secco diventerà una costante…
“Parlare per i prossimi anni mi risulta difficile (ride). Possiamo però assimilare l'estate di quest'anno a quella del 2014, quando ci furono 30 giorni di pioggia su 90 disponibili, con le perturbazioni atlantiche colpivano il Nord e parte del Centro, mentre al Sud resisteva l'anticiclone africano. La stessa cosa sta avvenendo in questo periodo. L'Italia è divisa in due perché mentre il Meridione è protetto dall'alta pressione, il Settentrione è più esposto all'aria fredda”. 

Ha ricordato quel terribile luglio 2014. C'è un'altra annata che tutti vorremmo dimenticare: quella del 2002, caratterizzata da un agosto freddo e piovoso, nel quale fece capolino addirittura la neve sui rilievi…
“Ricordiamo tutti l'agosto disastroso del 2002, con la neve che cadde addirittura sino a 1.400 metri e le temperature che in certi periodi a stento raggiunsero i 20 gradi. A provocarlo fu la cosiddetta depressione d'Islanda, normalmente stazionaria nei pressi dell'isola nordeuropea, che quell'anno fu particolarmente attiva, inviando continuamente centri di bassa pressione che puntavano il Mediterraneo e vi rimanevano”. 

E' un incubo che potrebbe riproporsi, magari già quest'anno?
“I dati in nostro possesso ci dicono che la prima settimana di agosto sarà caratterizzata dal ritorno dell'anticiclone africano, con, però, i consueti segni di debolezza cui ci ha abitutati quest'estate. Farà caldo, ci saranno giornate soleggiate, ma i temporali pomeridiani e serali bagneranno spesso Alpi e Appennini, raggiungendo anche le zone circostanti”.

Quindi, tutto sommato, non così male…
“Aspetti… I dati del centro europeo ci dicono che in generale il prossimo agosto sarà più 'bagnato' di quanto dovrebbe, con un +15/20% di piogge rispetto alla media. Questo non significa che pioverà ogni giorno, ma le precipitazioni saranno sempre possibili. Probabilmente avremo una rottura a ridosso di Ferragosto, con l'arrivo di una perturbazione atlantica molto forte che farà calare le temperature e porterà piogge e temporali diffusi anche molto forti, in tutta Italia”. 

Parliamo del vostro lavoro. Operate nel campo della probabilità e stagioni come questa non aiutano. Spesso sul Meteo.it siete costretti a cambiare i titoli in corsa…
“E' vero. Normalmente per un meteorologo la stagione più difficile è la primavera, nella quale si verificano i contrasti termici più vivaci, da cui piogge e temporali frequenti. Purtroppo questo trend, nel 2018, si è trascinato anche in estate. Quando c'è instabilità il nostro lavoro diventa complicato, perché si possono avere cambiamenti da un giorno all'altro”. 

Al 2002 seguì l'estate bollente del 2003. Quella caldissima dello scorso anno ha fatto posto a una stagione più bagnata. C'è una sorta di compensazione naturale o sono solo casi?
“Personalmente credo nella compensazione, nella ciclicità. Se ci sono sei/sette mesi di siccità poi il tempo contraccambia con 2/3 mesi di piogge per riequilibrare il dissesto. E' una teoria che sta prendendo sempre più piede”.

Se valesse questo ragionamento quella del 2019 potrebbe essere un'estate normale… Tornerà l'anticiclone delle Azzorre o si è definitivamente estinto?
“Non si è estinto. Da più di 10 anni se ne sta sulle isole Azzorre, facendo qualche puntata ogni tanto, com'è avvenuto a luglio. Non sappiamo se e quando tornerà l'estate di una volta, perché sul Mediterraneo è molto più presente l'anticiclone africano”. 

In un quadro incerto come quello attuale diventa difficile dare consigli sul periodo ideale per prendere le ferie. Se la sente?
“Negli ultimi 10 anni la fine di agosto e i primi di settembre sono sempre stati contraddistinti dall'altra pressione. Se dovessi prendere le ferie lo farei in quel periodo. Settembre, di suo, potrebbe essere un mese molto caldo e una fase stabile più prolungata”.  

Luca La Mantia: