“Entro l’anno arriverà il decreto che cambierà il modo di concepire il rapporto tra fisco e cittadini. Equitalia non ci sarà più che non vuol dire che le multe non si pagano più ma cambierà come. Confermo: entro l’anno bye bye Equitalia”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi. “Ci fa piacere che M5S detti l’agenda politica del Premier – ha commentato su Twitter il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio -. Basta annunci! Renzi passi dalle parole ai fatti #Equitalia”.
Le parole del capo del Governo preoccupano, però, i dipendenti dell’agenzia di riscossione dei tributi. “La sospensione del lavoro è stata preannunciata, ed attuata – si legge in una nota congiunta dei sindacati del settore – per potere dibattere fra colleghi in merito alle prospettive del settore a seguito delle preoccupanti dichiarazioni politiche che preannunciano a breve la fine di Equitalia, e della conseguente, e grave posizione delle Direzioni delle aziende del settore che, dopo 6 anni di blocco contrattuale deciso per legge, oggi negano comunque spazi di contrattazione”.
Con l’iniziativa di riforma attualmente allo studio, e con le attuali posizioni del management aziendale le lavoratrici ed i lavoratori del settore, prosegue il comunicato, “si vedono negato il riconoscimento della dignità del loro lavoro e della loro professionalità, che pure in altri momenti viene giustamente riconosciuta, quando periodicamente si decide di chiedere risultati sempre più sfidanti e difficili”. La mobilitazione di questi giorni proseguirà con “azioni di tipo e taglio diverso, fino a che la professionalità del lavoro che viene svolto nel settore non otterrà il giusto riconoscimento sia in termini prospettici che di condizioni contrattuali. Le prossime iniziative sono previste per la prossima settimana, e verranno puntualmente preannunciate”.