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Equitalia: già superato il milione di accessi per la rottamazione delle cartelle

Oltre un milione di accessi in meno di un mese. Sono le cifre riportate da Equitalia in merito agli accessi al suo sito da quando, lo scorso 5 novembre, è stato pubblicato il modulo per presentare la domanda di rottamazione delle cartelle nella versione precedente alla conversione in legge del decreto 193/2016.

Il portale – trasformato su input dell’ad di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini in un vero e proprio sportello online – ha una media di 600 mila visitatori al mese. Per agevolare chi vuole aderire ed evitare le attese agli sportelli, Equitalia prevede che si potrà pagare il debito, al netto della rottamazione, non solo agli sportelli della società, ai tabaccai, nei circuiti Sisal o Lottomatica, alle poste o in banca, ma anche con la domiciliazione bancaria, sul sito www.gruppoequitalia.it, attraverso il proprio home banking e con la App Equiclick che – in poche ore – ha già superato i 20 mila download.

Gli aggiornamenti introdotti dal Parlamento – pubblicati in Gazzetta Ufficiale lo scorso 2 dicembre – ampliano e rimodulano la cosiddetta definizione agevolata, che consente ai contribuenti di ottenere una riduzione delle somme dovute all’Agenzia di riscossione risparmiando sia gli interessi di mora, sia le sanzioni indicate nelle cartelle. La novità più importante appena introdotta stabilisce che il provvedimento si applichi anche alle cartelle relative al 2016, mentre inizialmente si riferiva ai carichi affidati a Equitalia tra il 2000 e il 2015.

Modificata inoltre la data entro la quale Equitalia risponderà al contribuente – per comunicare la somma dovuta e le scadenze dei pagamenti – che passa dal 24 aprile al 31 maggio 2017; cambia anche rateizzazione, con la novità riguardante l’ampliamento da 4 a 5 pagamenti dilazionati: ci sarà dunque più tempo per pagare, poiché l’ultima scadenza della rateizzazione slitta da marzo a settembre 2018. “In questo Paese l’evasione fiscale vale 8,4 miliardi di euro. Una delle croci dell’economia”, avverte il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi.

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