Nel 2015 il prodotto interno lordo italiano è destinato a crescere. più del previsto La buona notizia era già arrivata da Bruxelles qualche giorno fa ed è stata confermata dalla Banca d’Italia. Palazzo Koch, per bocca del governatore Ignazio Visco, ha dunque rivisto le stime del Pil che nell’anno corrente si attesterà su un +0,5% rispetto allo 0,4% calcolato inizialmente. Il risultato sarà conseguito grazie al quantitative easing varato dalla Bce di Mario Draghi che secondo Visco “portare a una più elevata crescita del Pil, al momento valutabile al di sopra dello 0,5% quest’anno e dell’1,5% il prossimo”.
Gli effetti del programma della Bce, ha proseguito il numero uno di Bankitalia, “sono stati già in parte osservati sui mercati finanziari e valutari”. Secondo Visco i tassi di interesse più bassi e il deprezzamento del cambio “possono riportare l’inflazione nell’area su valori più coerenti con la definizione di stabilità dei prezzi verso la fine del 2016”. “Agendo sulla domanda – ha continuato – contribuiranno anche a innalzare il prodotto. Per l’Italia valutiamo che l’effetto sul Pil possa superare, coeteris paribus, un punto percentuale nel biennio 2015-16”. Circa la metà di questo effetto era già inclusa nelle previsioni pubblicate nel Bollettino economico del 16 gennaio scorso, che tenevano conto degli andamenti osservati dopo la comunicazione del Consiglio di novembre sull’avvio dei lavori tecnici preliminari al programma.