Sono scattate le misure di prevenzione sul viadotto Puleto della superstrada E45 nei pressi di Valsavignone, nell'aretino: il gip del Tribunale di Arezzo, Piergiorgio Ponticelli, ha infatti disposto il sequestro del cavalcavia per “criticità estrema” e “rischio collassamento”, vista l'esposizione al traffico veicolare che, a lungo andare, ne ha determinato l'usura. L'ordinanza di sequestro rientra in un più ampio fascicolo d'inchiesta avviata dalla Procura di Arezzo sul cedimento di una piazzola della E45, risalente all'11 febbario scorso: le verifiche sulla tenuta del ponte sono state avviate da una commissione di tecnici incaricata dal pm, secondo la quale l'intero viadotto sarebbe in condizioni precarie. Al momento, la Procura procede contro ignoti per omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina (reato previsto all'articolo 677 del Codice penale).
Anas: “Al lavoro per percorso alternativo”
Nel frattempo, Anas sta disponendo misure per deviare il traffico dal viadotto su un percorso alternativo, circostanza per la quale è già in corso un vertice in Prefettura. Come spiegato dalla società in un comunicato, Anas “sta già fornendo ai periti della procura tutti gli elementi conoscitivi tecnici sul viadotto Puleto, per rappresentare al meglio le condizioni dell'infrastruttura e i lavori di manutenzione già avviati a dicembre, al fine di consentire una veloce riapertura al traffico ed evitare gravi disagi alla circolazione”. Sul posto sono arrivati un centinaio di operai dell'Anas e i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura aretina. La prima segnalazione sulle quali è stata basata l'apertura dell'inchiesta è stata effettuata da un uomo che aveva notato le condizioni del viadotto osservando i pilastri mentre cercava tartufi: la situazione è stata immediatamente comunicata alle autorità che, dopo aver avviato i primi controlli, hanno deciso per il sequestro al fine di evitare episodi gravi. La Procura di Arezzo ha chiesto a due periti di effettuare i primi rilevamenti ma, già a un'occhiata superficiale, era stato notato come le condizioni del ponte fossero precarie. Gli esperti, inoltre, erano stati contattati già in precedenza, subito dopo il crollo della piazzola un anno fa.