Renato Altissimo, ex segretario del Partito Liberale italiano e più volte ministro, è morto a Roma all’ospedale Gemelli, dopo una lunga malattia. Era ricoverato da diverse settimane per numerosi problemi cardiaci e respiratori, che si sono aggravati progressivamente ed estesi ad altri organi, tanto da far decidere ai medici, negli ultimi giorni, il suo trasferimento al centro di rianimazione a causa di una progressiva insufficienza al cuore che non gli ha dato scampo.
Nato nel 1940 a Portogruaro e laureatosi ventenne in Scienze politiche, il leader del Partito liberale italiano negli anni del pentapartito – dal 1986 al 1993 – è stato anche vicepresidente di Confindustria. Negli anni 80 è stato ministro della Sanità nel governo Cossiga e ministro dell’Industria nel governo Craxi. Dopo essere rientrato nel consiglio nazionale del Pli nel 2011, ne è uscito definitivamente nel 2014 e ha fondato assieme a Carlo Scognamiglio e Alfredo Biondi il movimento “I Liberali”.
La sua storia è legata anche a quella dell’inchiesta giudiziaria di Tangentopoli. Il 15 marzo 1993 Altissimo ricevette infatti degli avvisi di garanzia. Il 4 dicembre dello stesso anno ammise di aver ricevuto denaro in maniera illecita: 200 milioni di lire in contanti. In seguito alle sue dichiarazioni, venne imputato nel processo per la maxi tangente Enimont e successivamente condannato per finanziamento illecito ad 8 mesi di reclusione.